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Dodici racconti che ruotano sulla fugacità di certi attimi, sul ruolo del tempo e dei ricordi. L’autrice si interroga sull’effettiva esistenza della realtà e sulle possibilità che si aprono quando ci si ritrova a perdersi in se stessi. Situazioni e storie di vita più o meno quotidiana viste da un’angolazione tutta interiore, un percorso intenso e variegato per cercare di dare un significato più intimo e profondo al presente e alle scelte che compiamo. Fino ad arrivare all’ultimo racconto, il più singolare e complesso di tutti: “Aria di vetro”. Un futuro distopico, carico di simbologie e riferimenti filosofici. Una misteriosa corsa contro il tempo alla ricerca della realtà stessa, di una verità più intrinseca. Solo raggiunta questa consapevolezza saremo liberi di andarcene zitti, tra gli uomini che non si voltano, con il nostro segreto.
Collane, Officina, Officina Ensemble
Dodici racconti che ruotano sulla fugacità di certi attimi, sul ruolo del tempo e dei ricordi. L’autrice si interroga sull’effettiva esistenza della realtà e sulle possibilità che si aprono quando ci si ritrova a perdersi in se stessi. Situazioni e storie di vita più o meno quotidiana viste da un’angolazione tutta interiore, un percorso intenso e variegato per cercare di dare un significato più intimo e profondo al presente e alle scelte che compiamo. Fino ad arrivare all’ultimo racconto, il più singolare e complesso di tutti: “Aria di vetro”. Un futuro distopico, carico di simbologie e riferimenti filosofici. Una misteriosa corsa contro il tempo alla ricerca della realtà stessa, di una verità più intrinseca. Solo raggiunta questa consapevolezza saremo liberi di andarcene zitti, tra gli uomini che non si voltano, con il nostro segreto.
La natura segue le sue regole. Ascoltarle, può aiutarci a seguire una strada a volte più definita proprio grazie a qualcosa che, benché trascurato dai più, riesce a regalarci, ogni anno, nuovi germogli. Da lì, nascono i pretesti per raccontare tratti di umanità che oggi e ieri si sono lasciati affascinare dal mondo verde.
Narrativa, Officina, Officina Ensemble
La natura segue le sue regole. Ascoltarle, può aiutarci a seguire una strada a volte più definita proprio grazie a qualcosa che, benché trascurato dai più, riesce a regalarci, ogni anno, nuovi germogli. Da lì, nascono i pretesti per raccontare tratti di umanità che oggi e ieri si sono lasciati affascinare dal mondo verde.
Il racconto ruota attorno alle vicende di Tadeusz, giovane polacco che negli anni Sessanta si trasferisce in Sicilia per cercare fortuna e felicità. Il protagonista è spinto dall’amore per Halina, la ragazza polacca con cui aveva immaginato il proprio futuro. Dopo qualche tempo passato a Messina come lavapiatti, Tadeusz si sposta vicino a Solarino, dove trova lavoro come badante del burbero don Santino Purpura. Qui Tadeusz diventa “u polaccu”, e deve confrontarsi con la diffidenza degli abitanti del luogo, che sembrano innalzare un muro attorno a lui. La solitudine del vecchio che accudisce presto diventa anche la sua. In un continuo gioco di andata-ritorno attraverso luoghi e tempi diversi, con una lingua sempre al confine tra prosa e poesia, l’autrice ci regala un libro sulla ricerca della felicità e sulla condizione umana del mondo di oggi.
Narrativa, Officina, Officina Ensemble
Il racconto ruota attorno alle vicende di Tadeusz, giovane polacco che negli anni Sessanta si trasferisce in Sicilia per cercare fortuna e felicità. Il protagonista è spinto dall’amore per Halina, la ragazza polacca con cui aveva immaginato il proprio futuro. Dopo qualche tempo passato a Messina come lavapiatti, Tadeusz si sposta vicino a Solarino, dove trova lavoro come badante del burbero don Santino Purpura. Qui Tadeusz diventa “u polaccu”, e deve confrontarsi con la diffidenza degli abitanti del luogo, che sembrano innalzare un muro attorno a lui. La solitudine del vecchio che accudisce presto diventa anche la sua. In un continuo gioco di andata-ritorno attraverso luoghi e tempi diversi, con una lingua sempre al confine tra prosa e poesia, l’autrice ci regala un libro sulla ricerca della felicità e sulla condizione umana del mondo di oggi.
A undici anni, la timida e insicura Adele è costretta a trasferirsi con la sua famiglia in una nuova città che le è del tutto estranea. Travolta dalla nostalgia per il suo paesino di montagna, passa notti insonni al pensiero delle giornate di noia e solitudine che la aspettano. Non sa, però, quante esperienze e conoscenze quella nuova città di mare è pronta a offrirle. In poco tempo, infatti, resta ben poco di quella ragazzina introversa. Adele inizia a crescere, forse troppo in fretta, e si trova ad affrontare situazioni molto più grandi di lei: amore, maternità, lutto, partenze.
Un giorno, però, dovrà fare i conti con le tappe che lasciato indietro, con l’adolescenza che non ha vissuto e con quelle responsabilità che le sono piombate addosso e che sono troppo pesanti per le sue giovani spalle.
Catalogo, Officina, Officina Ensemble
A undici anni, la timida e insicura Adele è costretta a trasferirsi con la sua famiglia in una nuova città che le è del tutto estranea. Travolta dalla nostalgia per il suo paesino di montagna, passa notti insonni al pensiero delle giornate di noia e solitudine che la aspettano. Non sa, però, quante esperienze e conoscenze quella nuova città di mare è pronta a offrirle. In poco tempo, infatti, resta ben poco di quella ragazzina introversa. Adele inizia a crescere, forse troppo in fretta, e si trova ad affrontare situazioni molto più grandi di lei: amore, maternità, lutto, partenze.
Un giorno, però, dovrà fare i conti con le tappe che lasciato indietro, con l’adolescenza che non ha vissuto e con quelle responsabilità che le sono piombate addosso e che sono troppo pesanti per le sue giovani spalle.
Storie brevi o brevissime che raccontano, deformano, ridicolizzano, estremizzano, le varie metamorfosi di un potere votato alla sopraffazione. L’ironia di fondo è irresistibile, un humour nero che si mescola improvvisamente a una fantascienza dai toni naïf e onirici. Delicato e grottesco, allucinato e paranoico, divertente e ironico: apparizioni di violenti nani da giardino, un lupo volante, una pantera che insidia le periferie di Roma, un merlo ladro di ombre, il poeta Mandelstam abbarbicato su un tetto, la figura enigmatica del Mal Vivente sono alcuni dei protagonisti di un libro che trova, nell’amicizia e nella resistenza, due sprazzi di grazia e di sopravvivenza a questo mondo che proviamo, quotidianamente, ad abitare.
Catalogo, Narrativa, Officina, Officina Ensemble
Storie brevi o brevissime che raccontano, deformano, ridicolizzano, estremizzano, le varie metamorfosi di un potere votato alla sopraffazione. L’ironia di fondo è irresistibile, un humour nero che si mescola improvvisamente a una fantascienza dai toni naïf e onirici. Delicato e grottesco, allucinato e paranoico, divertente e ironico: apparizioni di violenti nani da giardino, un lupo volante, una pantera che insidia le periferie di Roma, un merlo ladro di ombre, il poeta Mandelstam abbarbicato su un tetto, la figura enigmatica del Mal Vivente sono alcuni dei protagonisti di un libro che trova, nell’amicizia e nella resistenza, due sprazzi di grazia e di sopravvivenza a questo mondo che proviamo, quotidianamente, ad abitare.
L’unico errore di Daniel era stato quello di inseguire un paio di bellissimi occhi nocciola che, a sua insaputa, lo avevano condotto in una realtà parallela: un’altra identità, un’altra famiglia, una nuova fidanzata, un nuovo lavoro. Ma i ricordi di una vita precedente, impossibili da cancellare.
A un passo dal convincersi di aver subito una perdita di memoria, Daniel decide di fidarsi di se stesso e di indagare, trovandosi di fronte a uno scenario misterioso e straordinario e a poteri oscuri, che dispongono di ignari individui come fossero pedine. Con l’aiuto di James, prezioso amico, il protagonista inizia il suo viaggio alla ricerca della chiave d’accesso che lo avrebbe riportato al suo mondo e alla sua vita. Serate di gala, inseguimenti, rapimenti e lotte, fino a scoprire l’incantevole anello di congiunzione tra due mondi tra di loro uguali: il Ponte di Ghiaccio.
In una storia che ha dell’incredibile, solo una cosa sembra impossibile: l’amore che lo aveva dirottato in quella eccezionale avventura.
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L’unico errore di Daniel era stato quello di inseguire un paio di bellissimi occhi nocciola che, a sua insaputa, lo avevano condotto in una realtà parallela: un’altra identità, un’altra famiglia, una nuova fidanzata, un nuovo lavoro. Ma i ricordi di una vita precedente, impossibili da cancellare.
A un passo dal convincersi di aver subito una perdita di memoria, Daniel decide di fidarsi di se stesso e di indagare, trovandosi di fronte a uno scenario misterioso e straordinario e a poteri oscuri, che dispongono di ignari individui come fossero pedine. Con l’aiuto di James, prezioso amico, il protagonista inizia il suo viaggio alla ricerca della chiave d’accesso che lo avrebbe riportato al suo mondo e alla sua vita. Serate di gala, inseguimenti, rapimenti e lotte, fino a scoprire l’incantevole anello di congiunzione tra due mondi tra di loro uguali: il Ponte di Ghiaccio.
In una storia che ha dell’incredibile, solo una cosa sembra impossibile: l’amore che lo aveva dirottato in quella eccezionale avventura.
L’altro lato del mio mare è uno spazio interiore in cui si cela quello che potremmo essere, è il luogo dove albergano le nostre potenzialità inespresse. Incapace di integrarsi con il resto della società a causa di un grave trauma infantile, il protagonista vive le sue giornate in uno stato di apatia e assenza. Tra ricoveri in ospedale psichiatrico e giornate passate in terrazzo a giocare con l’aquilone, le poche persone a cui è consentito l’accesso alla propria vita sono quelle che condividono con lui un’esistenza ai margini. L’incontro con Mia, ragazza libica immigrata in Italia, sarà la scintilla che lo porterà a riscoprirsi presente. Quando, dopo l’ennesima crisi, il protagonista perderà ogni sua traccia, si troverà a compiere atti di inaspettato coraggio pur di rintracciarla, coinvolgendo gli amici e abbandonando quell’alibi di malattia dietro il quale si era sempre rifugiato. La ricerca di Mia lo porterà a scontrarsi col mondo e a intraprendere un percorso che, forse, lo porterà a divenire se stesso.
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L’altro lato del mio mare è uno spazio interiore in cui si cela quello che potremmo essere, è il luogo dove albergano le nostre potenzialità inespresse. Incapace di integrarsi con il resto della società a causa di un grave trauma infantile, il protagonista vive le sue giornate in uno stato di apatia e assenza. Tra ricoveri in ospedale psichiatrico e giornate passate in terrazzo a giocare con l’aquilone, le poche persone a cui è consentito l’accesso alla propria vita sono quelle che condividono con lui un’esistenza ai margini. L’incontro con Mia, ragazza libica immigrata in Italia, sarà la scintilla che lo porterà a riscoprirsi presente. Quando, dopo l’ennesima crisi, il protagonista perderà ogni sua traccia, si troverà a compiere atti di inaspettato coraggio pur di rintracciarla, coinvolgendo gli amici e abbandonando quell’alibi di malattia dietro il quale si era sempre rifugiato. La ricerca di Mia lo porterà a scontrarsi col mondo e a intraprendere un percorso che, forse, lo porterà a divenire se stesso.
Un viaggio, soprattutto interiore, che porterà Margherita a interrogarsi sul significato della fede e della religione. Una morte accidentale della quale si sente un’involontaria responsabile, un aborto spontaneo, un amore difficile e doloroso e l’aura misteriosa che aleggia intorno a Isaia, il barbone la cui presenza è costante nei momenti più importanti della protagonista. Desiderosa di fuggire dal suo piccolo quartiere di Milano che la opprime con la sua staticità, decide di partire per Londra, che si rivela così estranea da farle rimpiangere la sicurezza del suo nido. Tormentata da domande troppo difficili, si ritrova in Israele, immersa nella sua spiritualità, e finisce in Turchia per mettere da parte se stessa e aiutare gli altri. Sarà il ritorno al punto di partenza a farle scoprire quanto davvero sia andata oltre, cosa abbia portato con sé e a cosa, invece, sia stata disposta a rinunciare.
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Un viaggio, soprattutto interiore, che porterà Margherita a interrogarsi sul significato della fede e della religione. Una morte accidentale della quale si sente un’involontaria responsabile, un aborto spontaneo, un amore difficile e doloroso e l’aura misteriosa che aleggia intorno a Isaia, il barbone la cui presenza è costante nei momenti più importanti della protagonista. Desiderosa di fuggire dal suo piccolo quartiere di Milano che la opprime con la sua staticità, decide di partire per Londra, che si rivela così estranea da farle rimpiangere la sicurezza del suo nido. Tormentata da domande troppo difficili, si ritrova in Israele, immersa nella sua spiritualità, e finisce in Turchia per mettere da parte se stessa e aiutare gli altri. Sarà il ritorno al punto di partenza a farle scoprire quanto davvero sia andata oltre, cosa abbia portato con sé e a cosa, invece, sia stata disposta a rinunciare.
Uno studioso, in vacanza sul lago di Como, trova nella sua cantina un vecchio manoscritto. È l’autobiografia di una donna, Maria Cristina, accusata di stregoneria. Contro di lei, oltre alle malelingue e al sospetto, viene istituito un processo in cui si trova costretta a difendersi da accuse infamanti. Il compito di difenderla spetta a un avvocato, messer Luca, che prova ad aiutarla con coraggio. Tra torture e carte processuali, il destino diventa il vero protagonista del racconto, capace di tagliare la tanta, troppa, oscurità con la luce flebile, ma imperitura, dell’amore.
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Uno studioso, in vacanza sul lago di Como, trova nella sua cantina un vecchio manoscritto. È l’autobiografia di una donna, Maria Cristina, accusata di stregoneria. Contro di lei, oltre alle malelingue e al sospetto, viene istituito un processo in cui si trova costretta a difendersi da accuse infamanti. Il compito di difenderla spetta a un avvocato, messer Luca, che prova ad aiutarla con coraggio. Tra torture e carte processuali, il destino diventa il vero protagonista del racconto, capace di tagliare la tanta, troppa, oscurità con la luce flebile, ma imperitura, dell’amore.
Un uomo, sulla soglia dei quaranta anni, porta sulle sue spalle il grande flagello della cecità. La sua vita si trascina tra il pub sotto casa e il letto: ubriacature infinite, puttane, istinti di suicidio che si dissolvono nel desiderio di vendetta contro coloro che lo hanno portato a questa condizione. In un gioco di specchi in cui vittime e carnefici si sovrappongono fino a dissolversi, in cui il buio sembra possa trovare un lembo di luce e in cui le verità si nascondono per mostrarsi a poco a poco, si dipana un romanzo da un lato limpido, simbolico, viscerale e dall’altro doloroso e forte, che prova a raccontare la società contemporanea con la spregiudicatezza che può avere soltanto un’autrice così giovane.
Catalogo, Narrativa, Officina, Officina Ensemble
Un uomo, sulla soglia dei quaranta anni, porta sulle sue spalle il grande flagello della cecità. La sua vita si trascina tra il pub sotto casa e il letto: ubriacature infinite, puttane, istinti di suicidio che si dissolvono nel desiderio di vendetta contro coloro che lo hanno portato a questa condizione. In un gioco di specchi in cui vittime e carnefici si sovrappongono fino a dissolversi, in cui il buio sembra possa trovare un lembo di luce e in cui le verità si nascondono per mostrarsi a poco a poco, si dipana un romanzo da un lato limpido, simbolico, viscerale e dall’altro doloroso e forte, che prova a raccontare la società contemporanea con la spregiudicatezza che può avere soltanto un’autrice così giovane.
In passato si è parlato spesso della morte dell’arte, qualcuno ha anche teorizzato la sua fine, che è come dire: morte dell’umano. In questo libro si vuole rappresentare il rumore della nascita, il rumore prodotto da un essere che nasce. Il tema della metamorfosi è la costante, che sta al centro e in mezzo al mutamento che accade in continuazione, per ognuno. Tutto è fragile all’inizio, la fragilità è di ogni cosa che inizia. Ma il corpo a corpo che si dispiega in questo testo ibrido (che è recitativo, monologo e narrativa insieme), è la lotta per affermare il gesto creativo, il gesto che si sviluppa nel senso, che ha origine nel senso. Per cui persino il nulla assume un significato.
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In passato si è parlato spesso della morte dell’arte, qualcuno ha anche teorizzato la sua fine, che è come dire: morte dell’umano. In questo libro si vuole rappresentare il rumore della nascita, il rumore prodotto da un essere che nasce. Il tema della metamorfosi è la costante, che sta al centro e in mezzo al mutamento che accade in continuazione, per ognuno. Tutto è fragile all’inizio, la fragilità è di ogni cosa che inizia. Ma il corpo a corpo che si dispiega in questo testo ibrido (che è recitativo, monologo e narrativa insieme), è la lotta per affermare il gesto creativo, il gesto che si sviluppa nel senso, che ha origine nel senso. Per cui persino il nulla assume un significato.
Quattro pièce, pensate soprattutto per il teatro dei burattini o delle marionette, si presentano come una rivisitazione in chiave moderna dei temi di Calderón de la Barca, grande drammaturgo spagnolo del Seicento. In questi testi si coniuga il simbolismo dell’autore di La vita è sogno con un’obbligatoria attualizzazione, sottolineandone, volutamente, il carattere fortemente esistenziale.
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Quattro pièce, pensate soprattutto per il teatro dei burattini o delle marionette, si presentano come una rivisitazione in chiave moderna dei temi di Calderón de la Barca, grande drammaturgo spagnolo del Seicento. In questi testi si coniuga il simbolismo dell’autore di La vita è sogno con un’obbligatoria attualizzazione, sottolineandone, volutamente, il carattere fortemente esistenziale.