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La nuova raccolta poetica di Edoardo Piazza.
Alter, Collane, La poesia di Ensemble, Poesia
La nuova raccolta poetica di Edoardo Piazza.
Edizione originale americana: Contraband of Hoopoe, Omnidawn, 2014.
Traduzione di Anna Aresi.
A cura di Edoardo Olmi e Andrea Sirotti.
Affluenti, La poesia di Ensemble, Poesia
Edizione originale americana: Contraband of Hoopoe, Omnidawn, 2014.
Traduzione di Anna Aresi.
A cura di Edoardo Olmi e Andrea Sirotti.
La nuova, bellissima, raccolta poetica di Angela Greco, una delle autrici più interessanti della sua generazione.
Alter, Catalogo, La poesia di Ensemble, Poesia
La nuova, bellissima, raccolta poetica di Angela Greco, una delle autrici più interessanti della sua generazione.
La nuova raccolta poetica di Gabriele Galloni.
Alter, La poesia di Ensemble, Poesia
La nuova raccolta poetica di Gabriele Galloni.
Creature rappresenta un viaggio, frammenti di vita, di un percorso che, attraverso la poesia, va dalla lotta alla rinascita. Un percorso che comincia con il cuore nudo e inerme di una donna che vince una delle sue battaglie più importanti, quella contro la paura che le diventa poi amica e comincia a profumare di ciliegia e mandarino. Comincia lì il suo viaggio durante il quale le faranno compagnia tante altre creature: le radici, la nostalgia, i silenzi, il mare e l’amore. Il profumo delle cose, degli stati d’animo è il filo che tiene le creature per mano, le une con le altre.
Illustrazione in copertina di Mary O’Connor Shaw
Illustrazioni di Maniacodamore / Pietro Tenuta
__________
Il libro uscirà il 27 ottobre, potete acquistare il libro e vi verrà consegnato in anteprima appena arriveranno le copie in magazzino. I primi trenta lettori che ordineranno una copia dal nostro sito, avranno una copia autografata a mano dall’autrice.
Alter, Catalogo, Collane, La poesia di Ensemble, Poesia
Creature rappresenta un viaggio, frammenti di vita, di un percorso che, attraverso la poesia, va dalla lotta alla rinascita. Un percorso che comincia con il cuore nudo e inerme di una donna che vince una delle sue battaglie più importanti, quella contro la paura che le diventa poi amica e comincia a profumare di ciliegia e mandarino. Comincia lì il suo viaggio durante il quale le faranno compagnia tante altre creature: le radici, la nostalgia, i silenzi, il mare e l’amore. Il profumo delle cose, degli stati d’animo è il filo che tiene le creature per mano, le une con le altre.
Illustrazione in copertina di Mary O’Connor Shaw
Illustrazioni di Maniacodamore / Pietro Tenuta
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Il libro uscirà il 27 ottobre, potete acquistare il libro e vi verrà consegnato in anteprima appena arriveranno le copie in magazzino. I primi trenta lettori che ordineranno una copia dal nostro sito, avranno una copia autografata a mano dall’autrice.
Cura e traduzione di Andrea Gazzoni.
In un paesaggio equatoriale di foreste, fiumi, rocce e regioni costiere, la poesia di Wilson Harris legge e sogna tracce di miti greci e amerindi, memorie di antiche migrazioni, cicatrici di schiavitù ed echi di violenze contemporanee. In un intrico in cui diventa incerto ogni confine, Harris esplora archetipi del bene e del male, della distruzione e della salvezza, articolando in un arazzo di visionarie il ritmo oscuro e luminoso delle vicende umane, il contrappunto di eternità e stagione . Da Ettore «eroe del tempo» che cade da mortale in una Troia trasfigurata in foresta pluviale fino a Odisseo che rifiuta l’immortalità offerta da Calipso cantando la «pietra che si scioglie / in carne», passando per Prometeo che «prigioniero incatenato al cielo» intravede «la marea vuota delle popolazioni della morte o della vita», Da eternità a stagione è una meditazione in versi sul mistero dell’umano.
Cura e traduzione di Andrea Gazzoni.
In un paesaggio equatoriale di foreste, fiumi, rocce e regioni costiere, la poesia di Wilson Harris legge e sogna tracce di miti greci e amerindi, memorie di antiche migrazioni, cicatrici di schiavitù ed echi di violenze contemporanee. In un intrico in cui diventa incerto ogni confine, Harris esplora archetipi del bene e del male, della distruzione e della salvezza, articolando in un arazzo di visionarie il ritmo oscuro e luminoso delle vicende umane, il contrappunto di eternità e stagione . Da Ettore «eroe del tempo» che cade da mortale in una Troia trasfigurata in foresta pluviale fino a Odisseo che rifiuta l’immortalità offerta da Calipso cantando la «pietra che si scioglie / in carne», passando per Prometeo che «prigioniero incatenato al cielo» intravede «la marea vuota delle popolazioni della morte o della vita», Da eternità a stagione è una meditazione in versi sul mistero dell’umano.
La nuova raccolta poetica di Flaminia Rocca.
La nuova raccolta poetica di Flaminia Rocca.
Degli horti romani è nella sua essenza ultima un canzoniere d’amore. Ma un canzoniere su cui sovrasta verso dopo verso il pensiero di un’altra dimensione del vivere, enigmatica e intraducibile: è il mondo degli astri e della notte, e degli angeli malinconici che lo abitano, cui l’autrice si appella come a forze protettrici, perché custodiscano il nòcciolo tenero e ferito della sua anima, preservandoci dall’aridità dei tempi: quei tempi cui l’autrice allude esplicitamente in alcuni componimenti (La gente che sembra per bene; Povere Muse) ma che sono l’oggetto costante, quasi sottinteso, della sua attenzione, e che a volte sembrano trovare la loro rappresentazione figurale nell’immagine biblica del «serpe». Perché Natalia crede nella poesia: e si vede, e lo dice.
Dalla Prefazione di G. Pontiggia
Alter, La poesia di Ensemble, Poesia
Degli horti romani è nella sua essenza ultima un canzoniere d’amore. Ma un canzoniere su cui sovrasta verso dopo verso il pensiero di un’altra dimensione del vivere, enigmatica e intraducibile: è il mondo degli astri e della notte, e degli angeli malinconici che lo abitano, cui l’autrice si appella come a forze protettrici, perché custodiscano il nòcciolo tenero e ferito della sua anima, preservandoci dall’aridità dei tempi: quei tempi cui l’autrice allude esplicitamente in alcuni componimenti (La gente che sembra per bene; Povere Muse) ma che sono l’oggetto costante, quasi sottinteso, della sua attenzione, e che a volte sembrano trovare la loro rappresentazione figurale nell’immagine biblica del «serpe». Perché Natalia crede nella poesia: e si vede, e lo dice.
Dalla Prefazione di G. Pontiggia
L’ultima, intensa, raccolta poetica del maestro Gëzim Hajdari.
Nuova raccolta per il poeta Gëzim Hajdari, uno dei maggiori autori contemporanei e direttore della collana “Erranze”.
In Delta del tuo fiume il punto di partenza è la presa d’atto dell’esilio fisico e spirituale del parlante il quale non abita più la patria, la Heimat del linguaggio e del paesaggio, perché ne è stato escluso mediante un ingiusto esilio; privato della propria patria, il parlante è costretto a peregrinare di terra in terra, e mescolare il proprio idioma con quello di altri paesi e di altre lingue. Quello che viene messo in atto è un vero e proprio “Canto dell’erranza”, in cui ogni cosa del poeta è tradotta in un’altra lingua, stavolta universale.
Il tono epico ci riconduce a un tempo primordiale e originario, nella quale egli esprime il canto della dimenticanza e del ricordo, dell’esilio e del ritorno impossibile, del tradimento e della fedeltà all’origine. Gëzim Hajdari è costretto così ad inseguire il proprio destino come un Fato pagano: è un canto della fedeltà e dell’infedeltà alla propria Lingua e al proprio popolo. Di qui il Tragico che incombe su ogni parola pronunciata, il giganteggiamento dell’io, il canto dell’addio («Vado via Europa, vecchia puttana viziata… Addio Europa di muri, impronte delle dita e tombe d’acqua»). La forma di questa poesia è , infatti, calcata, alla maniera antica, su quella dell’epicedio e dell’inno. È la voce dell’oracolo antico che parla («Io venivo dai luoghi dell’oracolo di Delfi»), che si rivolge alla antica deità-femminile della «savana», del mondo femminile da lungo tempo scomparso che è compito dell’aedo riportare in vita.
L’ultima, intensa, raccolta poetica del maestro Gëzim Hajdari.
Nuova raccolta per il poeta Gëzim Hajdari, uno dei maggiori autori contemporanei e direttore della collana “Erranze”.
In Delta del tuo fiume il punto di partenza è la presa d’atto dell’esilio fisico e spirituale del parlante il quale non abita più la patria, la Heimat del linguaggio e del paesaggio, perché ne è stato escluso mediante un ingiusto esilio; privato della propria patria, il parlante è costretto a peregrinare di terra in terra, e mescolare il proprio idioma con quello di altri paesi e di altre lingue. Quello che viene messo in atto è un vero e proprio “Canto dell’erranza”, in cui ogni cosa del poeta è tradotta in un’altra lingua, stavolta universale.
Il tono epico ci riconduce a un tempo primordiale e originario, nella quale egli esprime il canto della dimenticanza e del ricordo, dell’esilio e del ritorno impossibile, del tradimento e della fedeltà all’origine. Gëzim Hajdari è costretto così ad inseguire il proprio destino come un Fato pagano: è un canto della fedeltà e dell’infedeltà alla propria Lingua e al proprio popolo. Di qui il Tragico che incombe su ogni parola pronunciata, il giganteggiamento dell’io, il canto dell’addio («Vado via Europa, vecchia puttana viziata… Addio Europa di muri, impronte delle dita e tombe d’acqua»). La forma di questa poesia è , infatti, calcata, alla maniera antica, su quella dell’epicedio e dell’inno. È la voce dell’oracolo antico che parla («Io venivo dai luoghi dell’oracolo di Delfi»), che si rivolge alla antica deità-femminile della «savana», del mondo femminile da lungo tempo scomparso che è compito dell’aedo riportare in vita.
L’ultima raccolta poetica di Miro Gabriele.
L’ultima raccolta poetica di Miro Gabriele.
La nuova raccolta poetica di Riccardo Sanna.
La nuova raccolta poetica di Riccardo Sanna.
Memorie di città sorte e crollate nel deserto, la cattura e il viaggio tremendo sulle navi negriere, il lunghissimo esodo nel Nuovo Mondo sulla soglia tra una fine e un inizio, le generazioni di discendenti degli schiavi tra città e campagna e tra disperazione e attesa, e poi le partenze e i ritorni, Africa Europa America e Caraibi, dove il mondo 3 isole, il ritmo delle isole (non un’isola, ma la sequenza delle isole, come i rimbalzi di un sasso sull’acqua), il ritmo di una storia che si dilata e scava e cerca una via verso un presente dal quale non si torna indietro.
Su movimenti come questi Kamau Brathwaite ha intessuto la partitura di Diritti di passaggio (1967), libro che segna l’inizio di un itinerario poetico, storico, critico e visionario ancor oggi in corso. Molto lontano dallo stile
di quei primi versi, Brathwaite oggi continua ad esplorarne sempre più in profondit1 il nucleo generatore, per trovare nuove luci, nonostante l’età e i tempi, nonostante il buio che minaccia la fragilit1 e la resilienza del poeta e della sua cultura (Brathwaite infatti ci ricorda con insistenza che c’è un cultural lynching in corso: colonialismo e schiavitù continuano, e i dannati della terra non smettono di essere dannati).
Diritti di passaggio è curato da Andrea Gazzoni
KAMAU BRATHAITE È VINCITORE DELLA FORST MEDAL 2015
Memorie di città sorte e crollate nel deserto, la cattura e il viaggio tremendo sulle navi negriere, il lunghissimo esodo nel Nuovo Mondo sulla soglia tra una fine e un inizio, le generazioni di discendenti degli schiavi tra città e campagna e tra disperazione e attesa, e poi le partenze e i ritorni, Africa Europa America e Caraibi, dove il mondo 3 isole, il ritmo delle isole (non un’isola, ma la sequenza delle isole, come i rimbalzi di un sasso sull’acqua), il ritmo di una storia che si dilata e scava e cerca una via verso un presente dal quale non si torna indietro.
Su movimenti come questi Kamau Brathwaite ha intessuto la partitura di Diritti di passaggio (1967), libro che segna l’inizio di un itinerario poetico, storico, critico e visionario ancor oggi in corso. Molto lontano dallo stile
di quei primi versi, Brathwaite oggi continua ad esplorarne sempre più in profondit1 il nucleo generatore, per trovare nuove luci, nonostante l’età e i tempi, nonostante il buio che minaccia la fragilit1 e la resilienza del poeta e della sua cultura (Brathwaite infatti ci ricorda con insistenza che c’è un cultural lynching in corso: colonialismo e schiavitù continuano, e i dannati della terra non smettono di essere dannati).
Diritti di passaggio è curato da Andrea Gazzoni
KAMAU BRATHAITE È VINCITORE DELLA FORST MEDAL 2015