Questo lavoro antologico (venti autori) nasce dalla necessità di dare voce alla Firenze poetica di oggi, specchio di una realtà sociale e culturale sempre più cosmopolita.
Caratteristica peculiare di questa raccolta, è infatti la forte presenza (non esclusiva), di poeti e poetesse legati/e alla città di Firenze (e dintorni) – per motivi di studio/lavoro, migrazione, residenza ed esistenza – ma nati/e in contesti diversi, da quello del capoluogo toscano.
Le poesie (e i poeti) si incontrano – e spesso si mischiano – da un lato con la storia di Firenze stessa, dall’altro con le più interessanti voci del vivaio locale attuale, anch’esse presenti in questa selezione.
Nella convinzione che un contesto come quello fiorentino, abbia oggi fortemente bisogno di aprirsi, tanto a poetiche locali non riconducibili al mainstream – più o meno controculturale – quanto ai fondamentali apporti che gli possono arrivare, dal potenziale umano “di acquisizione”.
Questo lavoro antologico (venti autori) nasce dalla necessità di dare voce alla Firenze poetica di oggi, specchio di una realtà sociale e culturale sempre più cosmopolita.
Caratteristica peculiare di questa raccolta, è infatti la forte presenza (non esclusiva), di poeti e poetesse legati/e alla città di Firenze (e dintorni) – per motivi di studio/lavoro, migrazione, residenza ed esistenza – ma nati/e in contesti diversi, da quello del capoluogo toscano.
Le poesie (e i poeti) si incontrano – e spesso si mischiano – da un lato con la storia di Firenze stessa, dall’altro con le più interessanti voci del vivaio locale attuale, anch’esse presenti in questa selezione.
Nella convinzione che un contesto come quello fiorentino, abbia oggi fortemente bisogno di aprirsi, tanto a poetiche locali non riconducibili al mainstream – più o meno controculturale – quanto ai fondamentali apporti che gli possono arrivare, dal potenziale umano “di acquisizione”.
Questa antologia nasce dal desiderio di presentare al pubblico italiano alcune delle voci più interessanti dell’attuale panorama poetico statunitense femminile contemporaneo. Gli Stati Uniti sono il paese dove la poesia – femminile e non – esce dal ruolo di fenomeno di nicchia, a cui viene abitualmente relegato, per finire sulle prime pagine di testate nazionali o diventare virale, con migliaia di condivisioni attraverso i social network, come nel caso di Good Bones di Maggie Smith. Le 13 autrici, 13 come le righe della bandiera americana, sono rappresentative della grande eterogeneità del paese e delle sue diverse etnie, che coesistono sempre armoniosamente almeno in ambito poetico. Siamo felici di avere la possibilità di presentare in Italia autrici importanti, vincitrici di premi come il National Book Award per la Poesia, l’Academy of American Poets Wallace Stevens Award o finaliste al Premio Pulitzer – da Nikky Finney, a Patricia Smith, da Joy Harjo (l’unica già pubblicata in Italia e tradotta da Laura Coltelli) a Diane Seuss; le molto apprezzate Natalie Diaz, Mahogany L. Browne, Maggie Smith, Aimee Nezhukumatathil e Jennifer Givhan, per finire con alcune favolose outsider Francesca Bell, Alexis Rhone Fancher, Wendy Xu, e Kelli Russell Agodon.
In vetrina, La poesia di Ensemble, Poesia, Varia
Questa antologia nasce dal desiderio di presentare al pubblico italiano alcune delle voci più interessanti dell’attuale panorama poetico statunitense femminile contemporaneo. Gli Stati Uniti sono il paese dove la poesia – femminile e non – esce dal ruolo di fenomeno di nicchia, a cui viene abitualmente relegato, per finire sulle prime pagine di testate nazionali o diventare virale, con migliaia di condivisioni attraverso i social network, come nel caso di Good Bones di Maggie Smith. Le 13 autrici, 13 come le righe della bandiera americana, sono rappresentative della grande eterogeneità del paese e delle sue diverse etnie, che coesistono sempre armoniosamente almeno in ambito poetico. Siamo felici di avere la possibilità di presentare in Italia autrici importanti, vincitrici di premi come il National Book Award per la Poesia, l’Academy of American Poets Wallace Stevens Award o finaliste al Premio Pulitzer – da Nikky Finney, a Patricia Smith, da Joy Harjo (l’unica già pubblicata in Italia e tradotta da Laura Coltelli) a Diane Seuss; le molto apprezzate Natalie Diaz, Mahogany L. Browne, Maggie Smith, Aimee Nezhukumatathil e Jennifer Givhan, per finire con alcune favolose outsider Francesca Bell, Alexis Rhone Fancher, Wendy Xu, e Kelli Russell Agodon.
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Nuovo capitolo di Cats in the city.
Nuovo capitolo di Cats in the city.
Un’antologia sul tema del lavoro a cura di Micaela Di Trani. Quarta di Mario Desiati.
Un’antologia sul tema del lavoro a cura di Micaela Di Trani. Quarta di Mario Desiati.
Quando si parla di mafia e cinema – italiano o americano che sia – titoli, locandine e scene vengono alla mente numerosi e prepotenti. Impossibile elencarli tutti, così come scegliere i più rappresentativi di questo filone che da anni, da decenni, attira l’interesse e l’attenzione di persone di ogni tipo ed età.Quella dei gangster sul grande schermo è una storia che viene da lontano, dall’epoca in cui nascevano le prime star del cinema, quando i film erano rigorosamente in bianco e nero e le pellicole le coloravano a mano i vecchi artigiani.
Cosa succede se invece di indagare, di catalogare la finzione, si prova a capire quale sia stato il legame che ha messo in contatto l’industria cinematografica con quelladel crimine per antonomasia?
Quando si parla di mafia e cinema – italiano o americano che sia – titoli, locandine e scene vengono alla mente numerosi e prepotenti. Impossibile elencarli tutti, così come scegliere i più rappresentativi di questo filone che da anni, da decenni, attira l’interesse e l’attenzione di persone di ogni tipo ed età.Quella dei gangster sul grande schermo è una storia che viene da lontano, dall’epoca in cui nascevano le prime star del cinema, quando i film erano rigorosamente in bianco e nero e le pellicole le coloravano a mano i vecchi artigiani.
Cosa succede se invece di indagare, di catalogare la finzione, si prova a capire quale sia stato il legame che ha messo in contatto l’industria cinematografica con quelladel crimine per antonomasia?
Un’antologia di racconti a cura di Eduraduno.
Un’antologia di racconti a cura di Eduraduno.
Si sa, il mondo della scuola riserva sempre grandi sorprese. E se a raccontarlo, questo mondo, è l’occhio indagatore ma privo di pregiudizi di una giovane supplente di sostegno al liceo, alle prime armi con l’insegnamento, ecco che spuntano retroscena, eventi che non avresti mai voluto sapere, fastidi rassegnati e commoventi tenerezze. Piccoli grandi eventi che ti lasciano a bocca aperta o ti fanno cadere le braccia, problemi scolastici ancestrali e nuove, multietniche, soluzioni alla vita quotidiana. Continue scoperte. Perché se è vero che il compito dei professori è trasmettere conoscenza, è anche vero che a volte i ruoli si ribaltano, e sono i ragazzi, adolescenti tanto uguali in alcuni atteggiamenti, con la loro imprevedibilità, a insegnare. La scuola è un mondo a sé, con le sue regole scritte e tramandate oralmente; con i suoi orari, che valgono per tutte le anime che la vivono quotidianamente; con il suo gioco delle parti. L’autrice ci racconta questo gioco e lo fa con tenerezza, ironia, stupore e intelligenza, regalandoci un libro prezioso e utile a farci osservare quel mondo che, in fondo, è il microcosmo, con tutti i suoi difetti, più genuino della nostra società.
Si sa, il mondo della scuola riserva sempre grandi sorprese. E se a raccontarlo, questo mondo, è l’occhio indagatore ma privo di pregiudizi di una giovane supplente di sostegno al liceo, alle prime armi con l’insegnamento, ecco che spuntano retroscena, eventi che non avresti mai voluto sapere, fastidi rassegnati e commoventi tenerezze. Piccoli grandi eventi che ti lasciano a bocca aperta o ti fanno cadere le braccia, problemi scolastici ancestrali e nuove, multietniche, soluzioni alla vita quotidiana. Continue scoperte. Perché se è vero che il compito dei professori è trasmettere conoscenza, è anche vero che a volte i ruoli si ribaltano, e sono i ragazzi, adolescenti tanto uguali in alcuni atteggiamenti, con la loro imprevedibilità, a insegnare. La scuola è un mondo a sé, con le sue regole scritte e tramandate oralmente; con i suoi orari, che valgono per tutte le anime che la vivono quotidianamente; con il suo gioco delle parti. L’autrice ci racconta questo gioco e lo fa con tenerezza, ironia, stupore e intelligenza, regalandoci un libro prezioso e utile a farci osservare quel mondo che, in fondo, è il microcosmo, con tutti i suoi difetti, più genuino della nostra società.
Piccola personale lezione di… poesia
Questo libro ha come argomento la poesia e questo già potrebbe produrre una certa diffusa ritrosia a sfogliarlo. In realtà, non è una raccolta di testi poetici, pur citandone alcuni, ma una proposta di percezione più vicina e familiare del testo poetico. Non è però neppure un saggio e vaga tra passaggi narrativi attraverso memorie personali, musica, affettività, passato e attualità. Ha come destinatari finali i ragazzi delle scuole medie e superiori, ma attraverso gli adulti: docenti, studenti universitari e anche coloro che seguono oggi i ragazzi o ritornano in un tempo più maturo a riaccordare qualche nota poetica trattenuta e conservata. Suggerisce qualche metodo forse artigianale, dove fondamenti formativi si intrecciano con vissuto professionale e umano dell’autore, a contatto coi ragazzi per molti anni come docente; ma solo perché, in questo modo, si possa meglio cogliere l’essenza intuitiva di un verso. Forse è un testo dedicato ai ragazzi per essere stato ragazzo, in un tempo diverso, chi l’ha scritto e per aver avuto l’occasione di trascorrerne tanto a cogliere quello di diverse generazioni. Forse perché la poesia è in loro e fa parte della loro vita, più di quanto essi stessi e noi adulti pensiamo. Forse perché c’è poesia, come impressione immaginaria e vera, anche quando in noi e nel mondo tace o è accantonata.
In vetrina, Pamphlet, Saggistica, Varia
Piccola personale lezione di… poesia
Questo libro ha come argomento la poesia e questo già potrebbe produrre una certa diffusa ritrosia a sfogliarlo. In realtà, non è una raccolta di testi poetici, pur citandone alcuni, ma una proposta di percezione più vicina e familiare del testo poetico. Non è però neppure un saggio e vaga tra passaggi narrativi attraverso memorie personali, musica, affettività, passato e attualità. Ha come destinatari finali i ragazzi delle scuole medie e superiori, ma attraverso gli adulti: docenti, studenti universitari e anche coloro che seguono oggi i ragazzi o ritornano in un tempo più maturo a riaccordare qualche nota poetica trattenuta e conservata. Suggerisce qualche metodo forse artigianale, dove fondamenti formativi si intrecciano con vissuto professionale e umano dell’autore, a contatto coi ragazzi per molti anni come docente; ma solo perché, in questo modo, si possa meglio cogliere l’essenza intuitiva di un verso. Forse è un testo dedicato ai ragazzi per essere stato ragazzo, in un tempo diverso, chi l’ha scritto e per aver avuto l’occasione di trascorrerne tanto a cogliere quello di diverse generazioni. Forse perché la poesia è in loro e fa parte della loro vita, più di quanto essi stessi e noi adulti pensiamo. Forse perché c’è poesia, come impressione immaginaria e vera, anche quando in noi e nel mondo tace o è accantonata.
Seconda edizione del progetto firmato Leyla Khalil.
I racconti ospitati in questo volume sono:
Karramba di Nino Princi
Liberate Marc di Francesco Benedetto Belfiore
Il ritorno di Rossella Mele
Grottesco sipario cittadino di Alexey Alberti
Il ghiaccio di Sara Milla
La regola dei terzi di Valentina Maini
Angeli di Alessandra Leonardi
Nina e la Rossa di Maria Clara Valenti
Garlic Mushroom di Peppe J. Gallo
Il mio amico Alan di Ignazio Sardo
Saturn fried cheese di Paolo Bartalini
Clandestino di Stefano Raspa
Flushberry di Cinzia Carotti
Rachele (capitano coraggioso) di Federica Sposato
Presenze assenti di Nicoletta Fanuele
Apolonio di Raethia Corsini
Le scarpe felici di Federico Tonegatti
DynafemPadova, 2024 di Collettivo Bolina Fest
L’istante in cui l’elettricità non è mai esistita di Leyla Khalil
Patatine fritte di Federica Lauto
La notte in cui te ne andasti di Fiorella Carcereri
Amburgher di Francesca Brotto
Seconda edizione del progetto firmato Leyla Khalil.
I racconti ospitati in questo volume sono:
Karramba di Nino Princi
Liberate Marc di Francesco Benedetto Belfiore
Il ritorno di Rossella Mele
Grottesco sipario cittadino di Alexey Alberti
Il ghiaccio di Sara Milla
La regola dei terzi di Valentina Maini
Angeli di Alessandra Leonardi
Nina e la Rossa di Maria Clara Valenti
Garlic Mushroom di Peppe J. Gallo
Il mio amico Alan di Ignazio Sardo
Saturn fried cheese di Paolo Bartalini
Clandestino di Stefano Raspa
Flushberry di Cinzia Carotti
Rachele (capitano coraggioso) di Federica Sposato
Presenze assenti di Nicoletta Fanuele
Apolonio di Raethia Corsini
Le scarpe felici di Federico Tonegatti
DynafemPadova, 2024 di Collettivo Bolina Fest
L’istante in cui l’elettricità non è mai esistita di Leyla Khalil
Patatine fritte di Federica Lauto
La notte in cui te ne andasti di Fiorella Carcereri
Amburgher di Francesca Brotto
Una dirompente raccolta di racconti scaturita dalla prima edizione del concorso letterario Fast Writing, dal tema “Finestre sul mondo: ieri il caffè, oggi il fast-food”, organizzato da Caffè News, magazine online e associazione culturale.
Clima pop. Elementi surreali, onirici, postmoderni, che richiamano lo spirito edulcorato e globalizzato dei fast-food intesi come nuovo luogo – o meglio “non-luogo” – di socializzazione. Spazi, ma caratterizzati da assenza di connotazioni geografiche, di marcatori di distanze temporali con il resto del mondo, di inter-rete e multiculturalismo.
Lo stile ideale per esprimere tale concetto diventa allora non conforme alla lingua standard ma subisce inflessioni secondo l’estro dell’autore stesso, diventa oggetto di sperimentazioni che fanno di ogni singolo racconto un’opera in sé innovativa, immagine di un nuovo tipo di cultura da opporre a quella generata, studiata e alimentata dagli intellettuali da caffè del Sette-Ottocento.
Una dissacrante antologia in cui il cibo e la scrittura si incontrano e divengono lente per mettere a fuoco l’ingordigia e l’assenza di valori dilaganti nella società moderna.
M. Borghi, F. Diana, P. Bartalini, A. Dezi, S. Iannizzotto, P. Khalil, F. de Felice, C. Carotti, F. Bartelloni, D. Predosin, L. Khalil, S. M. Scolaro, C. Coppola, G. Turano, S. Raspa, F. Daza, C. Klept, F. B. Belfiore sono gli autori.
Una dirompente raccolta di racconti scaturita dalla prima edizione del concorso letterario Fast Writing, dal tema “Finestre sul mondo: ieri il caffè, oggi il fast-food”, organizzato da Caffè News, magazine online e associazione culturale.
Clima pop. Elementi surreali, onirici, postmoderni, che richiamano lo spirito edulcorato e globalizzato dei fast-food intesi come nuovo luogo – o meglio “non-luogo” – di socializzazione. Spazi, ma caratterizzati da assenza di connotazioni geografiche, di marcatori di distanze temporali con il resto del mondo, di inter-rete e multiculturalismo.
Lo stile ideale per esprimere tale concetto diventa allora non conforme alla lingua standard ma subisce inflessioni secondo l’estro dell’autore stesso, diventa oggetto di sperimentazioni che fanno di ogni singolo racconto un’opera in sé innovativa, immagine di un nuovo tipo di cultura da opporre a quella generata, studiata e alimentata dagli intellettuali da caffè del Sette-Ottocento.
Una dissacrante antologia in cui il cibo e la scrittura si incontrano e divengono lente per mettere a fuoco l’ingordigia e l’assenza di valori dilaganti nella società moderna.
M. Borghi, F. Diana, P. Bartalini, A. Dezi, S. Iannizzotto, P. Khalil, F. de Felice, C. Carotti, F. Bartelloni, D. Predosin, L. Khalil, S. M. Scolaro, C. Coppola, G. Turano, S. Raspa, F. Daza, C. Klept, F. B. Belfiore sono gli autori.
L’arte è in grado di sublimare il dolore di una città ferita? È in grado di elevare l’uomo, sollevando il suo essere dalle barbarie compiute? Sì, l’arte è in grado. Stefanie Golish, pure.
La sua è una raccolta di racconti che come pietre, una a una, colpiscono e atterrano la nostra umanità, le nostre convinzioni, mostrandoci quanto le ideologie e i totalitarismi hanno potuto sfregiare il bel volto di una città cardine dell’Europa come Berlino.
Nessun vincitore, solo vinti. Una carrellata veloce, con gli occhi di una giovane donna di oggi, sul passato, sulla Storia, sulle storie di uomini e donne che hanno combattuto, anche e solo opponendosi con la propria arte alla violenza.
L’arte è in grado di sublimare il dolore di una città ferita? È in grado di elevare l’uomo, sollevando il suo essere dalle barbarie compiute? Sì, l’arte è in grado. Stefanie Golish, pure.
La sua è una raccolta di racconti che come pietre, una a una, colpiscono e atterrano la nostra umanità, le nostre convinzioni, mostrandoci quanto le ideologie e i totalitarismi hanno potuto sfregiare il bel volto di una città cardine dell’Europa come Berlino.
Nessun vincitore, solo vinti. Una carrellata veloce, con gli occhi di una giovane donna di oggi, sul passato, sulla Storia, sulle storie di uomini e donne che hanno combattuto, anche e solo opponendosi con la propria arte alla violenza.
Una passeggiata per le strade di Parigi in cui la città, mai come in questo periodo ferita a morte, torna a suscitare il suo naturale fascino letterario e artistico. Una prosa poetica e attenta ci accompagna in un viaggio caleidoscopico in cui i tanti frammenti da cui è composta diventano i pezzi di un puzzle volutamente incompleto.
Parigi si presenta attraverso la voce della Senna, la reale protagonista della narrazione, che, dal suo punto di vista privilegiato, mostra una città al tempo stesso bellissima e contraddittoria; una città di artisti, clochard, prostitute, uomini qualunque, che dal centro alla periferia – quella delle tante banlieue come Aubervilliers – danno respiro e corpo a una delle metropoli più affascinanti al mondo.
Una passeggiata per le strade di Parigi in cui la città, mai come in questo periodo ferita a morte, torna a suscitare il suo naturale fascino letterario e artistico. Una prosa poetica e attenta ci accompagna in un viaggio caleidoscopico in cui i tanti frammenti da cui è composta diventano i pezzi di un puzzle volutamente incompleto.
Parigi si presenta attraverso la voce della Senna, la reale protagonista della narrazione, che, dal suo punto di vista privilegiato, mostra una città al tempo stesso bellissima e contraddittoria; una città di artisti, clochard, prostitute, uomini qualunque, che dal centro alla periferia – quella delle tante banlieue come Aubervilliers – danno respiro e corpo a una delle metropoli più affascinanti al mondo.