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Scritti per Attilio, Bernardo e Giuseppe.
Catalogo, Home page, Saggistica, Varia
Scritti per Attilio, Bernardo e Giuseppe.
“Torneranno i cavalli al galoppo” è un libro composto da trenta poesie che attraversano molti argomenti, tracciano sentieri e aprono il pensiero, indagano nell’animo umano e ci fanno conoscere cose nuove. Tra i temi trattati molto evidenti sono quelli di carattere sociale come la denuncia dell’apatia umana che ritroviamo nella poesia “Gli indifferenti”, o il richiamo alla tragedia dei desaparecidos argentini della poesia “Desaparecidos”, tema veramente difficile da trattare per la sua intrinseca tragedia e delicatezza, ma che il poeta affronta senza retorica, con grande pathos, trasformandosi nel padre che ha perduto la figlia che riposa, forse, negli abissi dell’Oceano Atlantico. E ancora il tema accusatorio e di denuncia della poesia “Nessun muro” che evidenzia lo squallore del nostro scenario politico.
Illustrazioni di Roly Arias
Traduzione allo spagnolo di Claudia Teresa Acuña
Alter, La poesia di Ensemble, Poesia, Varia
“Torneranno i cavalli al galoppo” è un libro composto da trenta poesie che attraversano molti argomenti, tracciano sentieri e aprono il pensiero, indagano nell’animo umano e ci fanno conoscere cose nuove. Tra i temi trattati molto evidenti sono quelli di carattere sociale come la denuncia dell’apatia umana che ritroviamo nella poesia “Gli indifferenti”, o il richiamo alla tragedia dei desaparecidos argentini della poesia “Desaparecidos”, tema veramente difficile da trattare per la sua intrinseca tragedia e delicatezza, ma che il poeta affronta senza retorica, con grande pathos, trasformandosi nel padre che ha perduto la figlia che riposa, forse, negli abissi dell’Oceano Atlantico. E ancora il tema accusatorio e di denuncia della poesia “Nessun muro” che evidenzia lo squallore del nostro scenario politico.
Illustrazioni di Roly Arias
Traduzione allo spagnolo di Claudia Teresa Acuña
Questa antologia de La Loggia dei Poeti Sintetici Dadaisti è nata con l’intento di costruire collage di derivazione dadaista capaci di unire la leggerezza della musica pop e nazionalpopolare con la complessità e la profondità di alcuni componimenti classici, la grinta del rock con l’elegante endecasillabo, la delicatezza d’autore con lo slogan pubblicitario.
Nulla di nuovo, lo scopo è essenzialmente quello di ribaltare i pesi: la canzone pop, unita a certe forme di poesia, diventa estremamente complessa e toccante; la poesia colta, unita a certe canzoni rock, genera un senso ulteriore e imprevisto – talvolta ironico e talvolta inaspettatamente drammatico.
Catalogo, La poesia di Ensemble, Varia
Questa antologia de La Loggia dei Poeti Sintetici Dadaisti è nata con l’intento di costruire collage di derivazione dadaista capaci di unire la leggerezza della musica pop e nazionalpopolare con la complessità e la profondità di alcuni componimenti classici, la grinta del rock con l’elegante endecasillabo, la delicatezza d’autore con lo slogan pubblicitario.
Nulla di nuovo, lo scopo è essenzialmente quello di ribaltare i pesi: la canzone pop, unita a certe forme di poesia, diventa estremamente complessa e toccante; la poesia colta, unita a certe canzoni rock, genera un senso ulteriore e imprevisto – talvolta ironico e talvolta inaspettatamente drammatico.
Rievocando nel titolo l’espressione montaliana usata come monito per l’indolente tranquillità della cultura italica, Una tranquilla repubblica libresca scandisce le principali tappe di un secolo di letteratura attraverso l’opera di autori nodali all’interno del panorama letterario italiano otto-novecentesco e il loro rapporto con alcuni grandi scrittori internazionali. Una raccolta di saggi che racchiude lo spirito del decennale lavoro critico di Dario Pontuale, saggi che indagano modelli e capolavori letterari, ricercando con metodo tracce e legami dai quali, in fondo, emerge il disegno di un’unica trama.
Postfazione di Armando Rotondi.
Arrigo Boito Emilio Salgari Italo Svevo Fernando Pessoa Eugenio Montale Renato Serra Emilio Cecchi Jack London Italo Calvino Gustave Flaubert Dino Buzzati Leonardo Sciascia Antonio Tabucchi.
Catalogo, Collane, Essais, Home page, Saggistica, Varia
Rievocando nel titolo l’espressione montaliana usata come monito per l’indolente tranquillità della cultura italica, Una tranquilla repubblica libresca scandisce le principali tappe di un secolo di letteratura attraverso l’opera di autori nodali all’interno del panorama letterario italiano otto-novecentesco e il loro rapporto con alcuni grandi scrittori internazionali. Una raccolta di saggi che racchiude lo spirito del decennale lavoro critico di Dario Pontuale, saggi che indagano modelli e capolavori letterari, ricercando con metodo tracce e legami dai quali, in fondo, emerge il disegno di un’unica trama.
Postfazione di Armando Rotondi.
Arrigo Boito Emilio Salgari Italo Svevo Fernando Pessoa Eugenio Montale Renato Serra Emilio Cecchi Jack London Italo Calvino Gustave Flaubert Dino Buzzati Leonardo Sciascia Antonio Tabucchi.
Nuova edizione
Là dove la bellezza entra a poco a poco,vedo socchiuse e morbide geometrie, che nascondono ampiezze infinite.Lì dove ogni linea incontra sua curvasi fondono e s’aprono in spazi racchiusi,e così indefiniti come sentieri sinuosi. Laghi di rocce, montagne artificiali e fiori di un giardino in molti giardini, come pianeti che vorticano nello spazio. «Alessandro è innamorato di Pietroburgo perché qui ha trovato quel luogo (più simbolico che altrove) laddove la bellezza è sostantivo declinato permanentemente al maiuscolo: luogo ultimo e nativo, iniziale e definitivo, ingenuo e maturo, etereo e ponderoso. E Pietroburgo, così scrive, è elegante e votata al “vero culto dell’arte”, “soluzione stessa della tua nuova vita contro la volgarità di un borghese esportato”, “scrigno di un grande tesoro, mai prima avuto, mai più trovato”». Corrado Veneziano
Alter, Catalogo, La poesia di Ensemble, Poesia, Varia
Nuova edizione
Là dove la bellezza entra a poco a poco,vedo socchiuse e morbide geometrie, che nascondono ampiezze infinite.Lì dove ogni linea incontra sua curvasi fondono e s’aprono in spazi racchiusi,e così indefiniti come sentieri sinuosi. Laghi di rocce, montagne artificiali e fiori di un giardino in molti giardini, come pianeti che vorticano nello spazio. «Alessandro è innamorato di Pietroburgo perché qui ha trovato quel luogo (più simbolico che altrove) laddove la bellezza è sostantivo declinato permanentemente al maiuscolo: luogo ultimo e nativo, iniziale e definitivo, ingenuo e maturo, etereo e ponderoso. E Pietroburgo, così scrive, è elegante e votata al “vero culto dell’arte”, “soluzione stessa della tua nuova vita contro la volgarità di un borghese esportato”, “scrigno di un grande tesoro, mai prima avuto, mai più trovato”». Corrado Veneziano