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In attesa di cortese riscontro è il sigillo finale delle lettere che Anna Cabrini, donna, laureata e per giunta sposata e con velleità letterarie, invia ai suoi potenziali datori di lavoro nella solida immobilità dell’operosa provincia padana. Dalla perdita del lavoro come perdita di identità, la ricerca di Anna diventa viaggio esistenziale, un’attesa metafisica che si intreccerà con un’altra attesa, quella della sorella Sofia, alla ricerca disperata di una maternità oltre i dolorosi limiti dell’infertilità nel paese della Legge 40⁄2004.
Anna e Sofia. Due sorelle. Due donne in attesa. Due binari apparentemente separati e paralleli, che hanno come deno- minatore comune la forza di riconciliare microcosmo e macrocosmo nella precarietà e sterilità di un tempo ancora scandito al maschile. Entrambe dovranno fronteggiare il proprio esilio, in attesa, ciascuna, di un cortese riscontro dalla vita.
In attesa di cortese riscontro è il sigillo finale delle lettere che Anna Cabrini, donna, laureata e per giunta sposata e con velleità letterarie, invia ai suoi potenziali datori di lavoro nella solida immobilità dell’operosa provincia padana. Dalla perdita del lavoro come perdita di identità, la ricerca di Anna diventa viaggio esistenziale, un’attesa metafisica che si intreccerà con un’altra attesa, quella della sorella Sofia, alla ricerca disperata di una maternità oltre i dolorosi limiti dell’infertilità nel paese della Legge 40⁄2004.
Anna e Sofia. Due sorelle. Due donne in attesa. Due binari apparentemente separati e paralleli, che hanno come deno- minatore comune la forza di riconciliare microcosmo e macrocosmo nella precarietà e sterilità di un tempo ancora scandito al maschile. Entrambe dovranno fronteggiare il proprio esilio, in attesa, ciascuna, di un cortese riscontro dalla vita.
Suo padre è morto. A Enrica non resta che respirare la sua assenza. La perdita di quest’uomo che, anche in vita, le aveva regalato una presenza tanto forte quanto incerta la sprona a tagliare i rapporti con gli uomini più ingombranti del suo presente, focalizzandosi su nuove riflessioni. Ogni dettaglio la porta a rivivere il proprio passato, traendo uno spunto per interrogarsi sulla propria immobilità, sul proprio io in stasi ormai da troppo, e donandole infine una luce nuova per ripartire soltanto da sé.
Collane, Narrativa, Officina, Officina Ensemble
Suo padre è morto. A Enrica non resta che respirare la sua assenza. La perdita di quest’uomo che, anche in vita, le aveva regalato una presenza tanto forte quanto incerta la sprona a tagliare i rapporti con gli uomini più ingombranti del suo presente, focalizzandosi su nuove riflessioni. Ogni dettaglio la porta a rivivere il proprio passato, traendo uno spunto per interrogarsi sulla propria immobilità, sul proprio io in stasi ormai da troppo, e donandole infine una luce nuova per ripartire soltanto da sé.
Capelli, che iniziano a cadere e a ingrigirsi, facendoti accorgere dello scorrere del tempo. Pelle che diventa rossa, lasciando trasparire ansie e paure. Gola, infiammata dal fumo di centinaia di sigarette; e mani, tremanti e sudate, troppo insicure per riparare dalle cadute. Cuore che batte, accelera, per poi fermarsi senza preavviso alcuno. Viscere, torturate dalle emozioni forti della vita, come la gelosia. Gambe che continuano a camminare nonostante la stanchezza, in cerca di una meta, o soltanto di una verità. Un racconto e un flusso di coscienza che, andando a ritroso nel passato, porta a galla tutto ciò che è necessario per ripartire e andare avanti, nella luce di un futuro aprile.
Narrativa, Officina, Officina Ensemble
Capelli, che iniziano a cadere e a ingrigirsi, facendoti accorgere dello scorrere del tempo. Pelle che diventa rossa, lasciando trasparire ansie e paure. Gola, infiammata dal fumo di centinaia di sigarette; e mani, tremanti e sudate, troppo insicure per riparare dalle cadute. Cuore che batte, accelera, per poi fermarsi senza preavviso alcuno. Viscere, torturate dalle emozioni forti della vita, come la gelosia. Gambe che continuano a camminare nonostante la stanchezza, in cerca di una meta, o soltanto di una verità. Un racconto e un flusso di coscienza che, andando a ritroso nel passato, porta a galla tutto ciò che è necessario per ripartire e andare avanti, nella luce di un futuro aprile.
Sullo sfondo di una Milano gelida, quattro personaggi si incontrano e si scontrano tra loro, tutti accomunati dallo stesso problema: soffrono di insonnia. Amanda ogni mattina si reca al parco per fotografare l’alba, Fulvio ogni mattina la cerca con gli occhi. Entrambi sono soli, finché non iniziano a conoscersi. La loro intensa conoscenza, in realtà, ha la durata di una notte. Vera e Claude, invece, sono una coppia di lunga data, lei musicista, lui giornalista, si amano e si odiano alla follia. Non dormono quasi mai e hanno caratteri irascibili. Entrambi hanno tanto bisogno dei propri spazi quanto di condividerli con l’altro. In un beffardo gioco di scambi di coppie, ognuno di questi personaggi provati più che mai da notti insonni dovrà affrontare la propria fragilità decidendo della propria vita: andare avanti o farla finita? Provare o rinunciare? Restare o andare via?
Narrativa, Officina, Officina Ensemble
Sullo sfondo di una Milano gelida, quattro personaggi si incontrano e si scontrano tra loro, tutti accomunati dallo stesso problema: soffrono di insonnia. Amanda ogni mattina si reca al parco per fotografare l’alba, Fulvio ogni mattina la cerca con gli occhi. Entrambi sono soli, finché non iniziano a conoscersi. La loro intensa conoscenza, in realtà, ha la durata di una notte. Vera e Claude, invece, sono una coppia di lunga data, lei musicista, lui giornalista, si amano e si odiano alla follia. Non dormono quasi mai e hanno caratteri irascibili. Entrambi hanno tanto bisogno dei propri spazi quanto di condividerli con l’altro. In un beffardo gioco di scambi di coppie, ognuno di questi personaggi provati più che mai da notti insonni dovrà affrontare la propria fragilità decidendo della propria vita: andare avanti o farla finita? Provare o rinunciare? Restare o andare via?
C’è una donna che corre, una donna che ha fretta. Prova a starle dietro: lei non ti aspetta. Va dove il bianco è accecante e il buio più forte: c’è una donna veloce, che ha visto la morte. E ha combattuto il male e si è sottoposta alla cura, c’è una donna che ha vinto l’angoscia e la paura. E ha ritrovato se stessa oltre il dolore, e ha una cicatrice in corrispondenza del cuore. C’è una donna in bilico tra la morte e la vita, e questa donna dice: io sono un’amazzone, ferita.
La donna che affronta il cancro della mammella deve essere forte e coraggiosa, proprio come un’Amazzone. Un’esperienza che questo libro, frutto di ricerche, incontri e interviste, racconta attraverso le voci delle donne, delle loro famiglie, dei medici e dei care givers. Tra Bari, Roma e Milano scopriamo come le Amazzoni di oggi non si arrendono, ma si riscoprono felici, innamorate, e salve.
Catalogo, Home page, Officina Ensemble, Varia
C’è una donna che corre, una donna che ha fretta. Prova a starle dietro: lei non ti aspetta. Va dove il bianco è accecante e il buio più forte: c’è una donna veloce, che ha visto la morte. E ha combattuto il male e si è sottoposta alla cura, c’è una donna che ha vinto l’angoscia e la paura. E ha ritrovato se stessa oltre il dolore, e ha una cicatrice in corrispondenza del cuore. C’è una donna in bilico tra la morte e la vita, e questa donna dice: io sono un’amazzone, ferita.
La donna che affronta il cancro della mammella deve essere forte e coraggiosa, proprio come un’Amazzone. Un’esperienza che questo libro, frutto di ricerche, incontri e interviste, racconta attraverso le voci delle donne, delle loro famiglie, dei medici e dei care givers. Tra Bari, Roma e Milano scopriamo come le Amazzoni di oggi non si arrendono, ma si riscoprono felici, innamorate, e salve.
Frammentario, poetico, a tratti misterioso, Kernel è un romanzo sui generis che mette a nudo la società contemporanea facendo uso del suo linguaggio e delle sue contraddizioni. L’ambientazione è Londra, capitale dell’Europa globale degli anni Zero, e il protagonista è un compositore che comincia a lavorare in un piccolo studio per realizzare musiche di videogiochi. La narrazione, in prima persona, rincorre gli eventi – rimanendo su una superficie liquida in cui si scontrano rapporti personali, fantasie e ricordi che ritornano alla memoria – e mette a nudo la fragilità dell’esistenza, in un mondo al tempo stesso iperconnesso e immerso nella solitudine. In un gioco di realtà e finzione in cui anche il narratore sembra perdere contatto con se stesso, si cerca una soluzione per provare a sopravvivere. Ma è possibile, davvero, cambiare il corso degli eventi?
Narrativa, Officina, Officina Ensemble
Frammentario, poetico, a tratti misterioso, Kernel è un romanzo sui generis che mette a nudo la società contemporanea facendo uso del suo linguaggio e delle sue contraddizioni. L’ambientazione è Londra, capitale dell’Europa globale degli anni Zero, e il protagonista è un compositore che comincia a lavorare in un piccolo studio per realizzare musiche di videogiochi. La narrazione, in prima persona, rincorre gli eventi – rimanendo su una superficie liquida in cui si scontrano rapporti personali, fantasie e ricordi che ritornano alla memoria – e mette a nudo la fragilità dell’esistenza, in un mondo al tempo stesso iperconnesso e immerso nella solitudine. In un gioco di realtà e finzione in cui anche il narratore sembra perdere contatto con se stesso, si cerca una soluzione per provare a sopravvivere. Ma è possibile, davvero, cambiare il corso degli eventi?
Negli anni Ottanta, il quartiere Pietralata è ancora una baraccopoli: d’inverno, quando l’Aniene straripa, allaga le fatiscenti casette da sette lire costruite negli anni Trenta; vecchi capanni e cantine si alternano ai nuovi palazzoni dell’edilizia economica. In questo suburbio nomentano tenuto ancora allo stato selvaggio da un’amministrazione assente, un grande albero riceve silenzioso le confidenze di un ragazzino di borgata costretto a crescere troppo in fretta, tra violenza familiare e disagi di periferia. Cominciando dalla sua infanzia difficile, l’autore ci racconta un percorso esistenziale di riscatto e redenzione.
Uncategorized, Home page, Narrativa, Officina, Officina Ensemble
Negli anni Ottanta, il quartiere Pietralata è ancora una baraccopoli: d’inverno, quando l’Aniene straripa, allaga le fatiscenti casette da sette lire costruite negli anni Trenta; vecchi capanni e cantine si alternano ai nuovi palazzoni dell’edilizia economica. In questo suburbio nomentano tenuto ancora allo stato selvaggio da un’amministrazione assente, un grande albero riceve silenzioso le confidenze di un ragazzino di borgata costretto a crescere troppo in fretta, tra violenza familiare e disagi di periferia. Cominciando dalla sua infanzia difficile, l’autore ci racconta un percorso esistenziale di riscatto e redenzione.
L’altro lato del mio mare è uno spazio interiore in cui si cela quello che potremmo essere, è il luogo dove albergano le nostre potenzialità inespresse. Incapace di integrarsi con il resto della società a causa di un grave trauma infantile, il protagonista vive le sue giornate in uno stato di apatia e assenza. Tra ricoveri in ospedale psichiatrico e giornate passate in terrazzo a giocare con l’aquilone, le poche persone a cui è consentito l’accesso alla propria vita sono quelle che condividono con lui un’esistenza ai margini. L’incontro con Mia, ragazza libica immigrata in Italia, sarà la scintilla che lo porterà a riscoprirsi presente. Quando, dopo l’ennesima crisi, il protagonista perderà ogni sua traccia, si troverà a compiere atti di inaspettato coraggio pur di rintracciarla, coinvolgendo gli amici e abbandonando quell’alibi di malattia dietro il quale si era sempre rifugiato. La ricerca di Mia lo porterà a scontrarsi col mondo e a intraprendere un percorso che, forse, lo porterà a divenire se stesso.
Catalogo, Officina, Officina Ensemble
L’altro lato del mio mare è uno spazio interiore in cui si cela quello che potremmo essere, è il luogo dove albergano le nostre potenzialità inespresse. Incapace di integrarsi con il resto della società a causa di un grave trauma infantile, il protagonista vive le sue giornate in uno stato di apatia e assenza. Tra ricoveri in ospedale psichiatrico e giornate passate in terrazzo a giocare con l’aquilone, le poche persone a cui è consentito l’accesso alla propria vita sono quelle che condividono con lui un’esistenza ai margini. L’incontro con Mia, ragazza libica immigrata in Italia, sarà la scintilla che lo porterà a riscoprirsi presente. Quando, dopo l’ennesima crisi, il protagonista perderà ogni sua traccia, si troverà a compiere atti di inaspettato coraggio pur di rintracciarla, coinvolgendo gli amici e abbandonando quell’alibi di malattia dietro il quale si era sempre rifugiato. La ricerca di Mia lo porterà a scontrarsi col mondo e a intraprendere un percorso che, forse, lo porterà a divenire se stesso.
Giada e Demetrio sono appassionati di sci alpinismo. Entrambi stressati dalla routine lavorativa, trovano nelle loro gite ad alta quota la più grande fonte di svago e di libertà. La meta di quella giornata primaverile, che lascia presagire il rischio di slavine dovuto alle temperature non più invernali, è Punta Adami, un punto poco battuto nelle Valli di Lanzo. Lo scopo dei novelli sposi è incidere i loro nomi sulla croce d’acciaio incastonata nella roccia. Nei dintorni della Roccia Nera, però, gli eventi prendono una piega sinistra e misteriosa: Giada viene dirottata in un viaggio nel viaggio, tornando indietro nel tempo e scoprendo un passato, o ben più di uno, in procinto di ripresentarsi. Quando riuscirà a tornare al presente, non ancora convinta di essersi lasciata soltanto trasportare dall’immaginazione e dalla suggestività del luogo, capirà ciò che davvero è successo e, finalmente, le si aprirà la possibilità di vivere la propria vita nella libertà più assoluta, purché con Demetrio al proprio fianco.
Giada e Demetrio sono appassionati di sci alpinismo. Entrambi stressati dalla routine lavorativa, trovano nelle loro gite ad alta quota la più grande fonte di svago e di libertà. La meta di quella giornata primaverile, che lascia presagire il rischio di slavine dovuto alle temperature non più invernali, è Punta Adami, un punto poco battuto nelle Valli di Lanzo. Lo scopo dei novelli sposi è incidere i loro nomi sulla croce d’acciaio incastonata nella roccia. Nei dintorni della Roccia Nera, però, gli eventi prendono una piega sinistra e misteriosa: Giada viene dirottata in un viaggio nel viaggio, tornando indietro nel tempo e scoprendo un passato, o ben più di uno, in procinto di ripresentarsi. Quando riuscirà a tornare al presente, non ancora convinta di essersi lasciata soltanto trasportare dall’immaginazione e dalla suggestività del luogo, capirà ciò che davvero è successo e, finalmente, le si aprirà la possibilità di vivere la propria vita nella libertà più assoluta, purché con Demetrio al proprio fianco.
Bisanti è, prima che “esageratore”, un novello prosatore d’arte: di quella scuola estinta, fra Cecchi e Cardarelli, che sfornava e formava poeti della prosa. Osservatori del reale, cesellatori di frasi che di quel reale stanano e fissano i dettagli. È una questione di sguardo: e Bisanti (autore, non a caso, anche di versi; alcuni ne lascia cadere anche fra queste pagine) guarda, contempla, scruta. La sua “esagerazione” sta anche nell’intensificare una sequenza fittissima di particolari che entrano nel suo campo visivo, e che prende a cuore.
(Paolo Di Paolo)
Narrativa, Officina, Officina Ensemble
Bisanti è, prima che “esageratore”, un novello prosatore d’arte: di quella scuola estinta, fra Cecchi e Cardarelli, che sfornava e formava poeti della prosa. Osservatori del reale, cesellatori di frasi che di quel reale stanano e fissano i dettagli. È una questione di sguardo: e Bisanti (autore, non a caso, anche di versi; alcuni ne lascia cadere anche fra queste pagine) guarda, contempla, scruta. La sua “esagerazione” sta anche nell’intensificare una sequenza fittissima di particolari che entrano nel suo campo visivo, e che prende a cuore.
(Paolo Di Paolo)
Un viaggio, soprattutto interiore, che porterà Margherita a interrogarsi sul significato della fede e della religione. Una morte accidentale della quale si sente un’involontaria responsabile, un aborto spontaneo, un amore difficile e doloroso e l’aura misteriosa che aleggia intorno a Isaia, il barbone la cui presenza è costante nei momenti più importanti della protagonista. Desiderosa di fuggire dal suo piccolo quartiere di Milano che la opprime con la sua staticità, decide di partire per Londra, che si rivela così estranea da farle rimpiangere la sicurezza del suo nido. Tormentata da domande troppo difficili, si ritrova in Israele, immersa nella sua spiritualità, e finisce in Turchia per mettere da parte se stessa e aiutare gli altri. Sarà il ritorno al punto di partenza a farle scoprire quanto davvero sia andata oltre, cosa abbia portato con sé e a cosa, invece, sia stata disposta a rinunciare.
Catalogo, Officina, Officina Ensemble
Un viaggio, soprattutto interiore, che porterà Margherita a interrogarsi sul significato della fede e della religione. Una morte accidentale della quale si sente un’involontaria responsabile, un aborto spontaneo, un amore difficile e doloroso e l’aura misteriosa che aleggia intorno a Isaia, il barbone la cui presenza è costante nei momenti più importanti della protagonista. Desiderosa di fuggire dal suo piccolo quartiere di Milano che la opprime con la sua staticità, decide di partire per Londra, che si rivela così estranea da farle rimpiangere la sicurezza del suo nido. Tormentata da domande troppo difficili, si ritrova in Israele, immersa nella sua spiritualità, e finisce in Turchia per mettere da parte se stessa e aiutare gli altri. Sarà il ritorno al punto di partenza a farle scoprire quanto davvero sia andata oltre, cosa abbia portato con sé e a cosa, invece, sia stata disposta a rinunciare.
Sfogliando le pagine della raccolta, ci immergiamo tra le meraviglie e i profumi delle terre siciliane, per ritrovarci poi a vagare nello spazio o nei luoghi indefiniti del sogno. Ci lasciamo travolgere dalla nostalgia per un passato incantevole e poi ci ritroviamo in un futuro spaventoso, in cui le forze dell’ordine inseguono e arrestano coloro che sono ancora in grado di provare emozioni, che in questa nuova visione del mondo rappresentano il rischio di distruzione del genere umano. Abbandonandosi spesso a toni poetici e spaziando tra continui riferimenti letterari e filosofici, si snodano i trentacinque racconti di una raccolta, il cui stesso titolo è un omaggio a un capolavoro letterario quale Moby Dick.
Narrativa, Officina, Officina Ensemble
Sfogliando le pagine della raccolta, ci immergiamo tra le meraviglie e i profumi delle terre siciliane, per ritrovarci poi a vagare nello spazio o nei luoghi indefiniti del sogno. Ci lasciamo travolgere dalla nostalgia per un passato incantevole e poi ci ritroviamo in un futuro spaventoso, in cui le forze dell’ordine inseguono e arrestano coloro che sono ancora in grado di provare emozioni, che in questa nuova visione del mondo rappresentano il rischio di distruzione del genere umano. Abbandonandosi spesso a toni poetici e spaziando tra continui riferimenti letterari e filosofici, si snodano i trentacinque racconti di una raccolta, il cui stesso titolo è un omaggio a un capolavoro letterario quale Moby Dick.