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Quattro pièce, pensate soprattutto per il teatro dei burattini o delle marionette, si presentano come una rivisitazione in chiave moderna dei temi di Calderón de la Barca, grande drammaturgo spagnolo del Seicento. In questi testi si coniuga il simbolismo dell’autore di La vita è sogno con un’obbligatoria attualizzazione, sottolineandone, volutamente, il carattere fortemente esistenziale.
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Quattro pièce, pensate soprattutto per il teatro dei burattini o delle marionette, si presentano come una rivisitazione in chiave moderna dei temi di Calderón de la Barca, grande drammaturgo spagnolo del Seicento. In questi testi si coniuga il simbolismo dell’autore di La vita è sogno con un’obbligatoria attualizzazione, sottolineandone, volutamente, il carattere fortemente esistenziale.
I racconti che pulsano in Storie di ombra e luce sono squarci di vite che maneggiano emozioni, nel complicato groviglio delle relazioni, in cui nulla è mai come appare. Perché ogni cosa può cambiare all’improvviso: un percorso di dolore può divenire accettazione; la fiducia tradita, delusione o dolore fino al punto di morirne, o di esserne uccisi; le aspettative possono rivelarsi debolezze e i difetti, pregi. Così come le ombre possono, alla fine, diventare luci e le luci, ombre. Tra pennellate di fantasia e di realtà ciascuna storia attraversa se stessa, fino a ricongiungersi con tutte le altre.
I racconti che pulsano in Storie di ombra e luce sono squarci di vite che maneggiano emozioni, nel complicato groviglio delle relazioni, in cui nulla è mai come appare. Perché ogni cosa può cambiare all’improvviso: un percorso di dolore può divenire accettazione; la fiducia tradita, delusione o dolore fino al punto di morirne, o di esserne uccisi; le aspettative possono rivelarsi debolezze e i difetti, pregi. Così come le ombre possono, alla fine, diventare luci e le luci, ombre. Tra pennellate di fantasia e di realtà ciascuna storia attraversa se stessa, fino a ricongiungersi con tutte le altre.
L’opera narrativa di uno dei musicisti italiani più rappresentativi a livello internazionale. Una raccolta di storie surreali e oniriche che colpiscono nel segno.
Le “Storie notturne” di Fabio Zuffanti – musicista, produttore, artista a 360° – sono una raccolta di racconti, molto brevi, pensati come una sorta di “benefico rifugio solitario” alle pressioni della vita.
Queste storie sono tratteggiate, raccolte, sempre in bilico tra il reale e l’onirico come a volerci accompagnare all’avvicendarsi tra il giorno e la notte.
La sospensione della realtà, tipica di maestri come Buzzati, Borges, Bioy Casares e altri, sembra volersi opporre, idealmente, al realismo imperante in letteratura. Ogni situazione e personaggio va in quella direzione: tutto è giocato nell’irrealtà e nel paradossale, come se fossimo in un abisso composto di sogni e distorsioni. Attingendo ad altre dimensioni possiamo provare a comprendere più profondamente il tessuto delle nostre esistenze, il tempo che passa, la fragilità dei sentimenti.
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L’opera narrativa di uno dei musicisti italiani più rappresentativi a livello internazionale. Una raccolta di storie surreali e oniriche che colpiscono nel segno.
Le “Storie notturne” di Fabio Zuffanti – musicista, produttore, artista a 360° – sono una raccolta di racconti, molto brevi, pensati come una sorta di “benefico rifugio solitario” alle pressioni della vita.
Queste storie sono tratteggiate, raccolte, sempre in bilico tra il reale e l’onirico come a volerci accompagnare all’avvicendarsi tra il giorno e la notte.
La sospensione della realtà, tipica di maestri come Buzzati, Borges, Bioy Casares e altri, sembra volersi opporre, idealmente, al realismo imperante in letteratura. Ogni situazione e personaggio va in quella direzione: tutto è giocato nell’irrealtà e nel paradossale, come se fossimo in un abisso composto di sogni e distorsioni. Attingendo ad altre dimensioni possiamo provare a comprendere più profondamente il tessuto delle nostre esistenze, il tempo che passa, la fragilità dei sentimenti.
Dodici storie per dodici mesi da trascorrere fra la magia dei sogni e quella dell’infanzia, per ricordarci chi siamo. Perché il dolore e la paura che si nascondono nella rabbia vengano leniti dal mondo dei sogni, e perché le utopie ci diano la forza di essere chi siamo.
Dodici storie per dodici mesi da trascorrere fra la magia dei sogni e quella dell’infanzia, per ricordarci chi siamo. Perché il dolore e la paura che si nascondono nella rabbia vengano leniti dal mondo dei sogni, e perché le utopie ci diano la forza di essere chi siamo.
Prima l’affanno di una giornata del tutto particolare, una di quelle da affrontare a testa bassa, senza arrendersi all’ansia di non riuscire a sbrogliarla. Poi due studenti che vivono la loro amicizia come sentimento totalizzante, lontano dai pregiudizi che la società che li circonda vorrebbe imporre loro. Infine un amore impossibile, illuminato dai lampi di una guerra, quella dei Balcani, che ha lasciato troppe ferite aperte. Vite che si intrecciano, si scontrano, si sovrappongono, che si fanno guardare come fossimo, noi lettori, davanti a una finestra aperta.
Catalogo, Narrativa, Officina, Officina Ensemble
Prima l’affanno di una giornata del tutto particolare, una di quelle da affrontare a testa bassa, senza arrendersi all’ansia di non riuscire a sbrogliarla. Poi due studenti che vivono la loro amicizia come sentimento totalizzante, lontano dai pregiudizi che la società che li circonda vorrebbe imporre loro. Infine un amore impossibile, illuminato dai lampi di una guerra, quella dei Balcani, che ha lasciato troppe ferite aperte. Vite che si intrecciano, si scontrano, si sovrappongono, che si fanno guardare come fossimo, noi lettori, davanti a una finestra aperta.
Tre storie con al centro altrettanti giovani protagonisti. La prima ci porta nella Milano degli anni Novanta con la disavventura di un informatico che, dopo aver trascorso un anno negli Stati Uniti, trova il suo appartamento privo di tutto il mobilio. C’è poi Coletta che, in perenne fuga dal passato, decide di fuggire da un presente altrettanto caotico. Infine il percorso di formazione di un adolescente orfano di madre che, costretto a frequentare il rigido collegio salesiano, decide infine di intraprendere un suo progetto di emancipazione, trovando nella Germania dei nostri giorni il luogo più adatto alla sua realizzazione.
Tre storie con al centro altrettanti giovani protagonisti. La prima ci porta nella Milano degli anni Novanta con la disavventura di un informatico che, dopo aver trascorso un anno negli Stati Uniti, trova il suo appartamento privo di tutto il mobilio. C’è poi Coletta che, in perenne fuga dal passato, decide di fuggire da un presente altrettanto caotico. Infine il percorso di formazione di un adolescente orfano di madre che, costretto a frequentare il rigido collegio salesiano, decide infine di intraprendere un suo progetto di emancipazione, trovando nella Germania dei nostri giorni il luogo più adatto alla sua realizzazione.
Tunz. Tunz. Tunz. Come ogni sabato, Eva – aspirante velina – e Laura – la dea del peccato – da una parte, e Adamo – perdigiorno incallito – dall’altra, si preparano a passare la loro nottata al Sonik, al ritmo del Tunz che spacca e fracassa. Mentre si affrettano e si attardano, non sanno che quella notte cambierà per sempre le loro vite perché, incredibile,questa droga è troppo buona, ti fa flashare veramente di brutto! Fuori dalla psicadelica, però, c’è la realtà di ogni giorno. Così, una volta tornato il silenzio e recuperata un po’di lucidità, i protagonisti e gli altri individui con i quali, in un modo o nell’altro, la loro vita si è sfiorata tra le luci del Sonik, si troveranno davanti a un nuovo stato dei fatti, difficile da attribuire a una semplice serata in discoteca.
Tunz. Tunz. Tunz. Come ogni sabato, Eva – aspirante velina – e Laura – la dea del peccato – da una parte, e Adamo – perdigiorno incallito – dall’altra, si preparano a passare la loro nottata al Sonik, al ritmo del Tunz che spacca e fracassa. Mentre si affrettano e si attardano, non sanno che quella notte cambierà per sempre le loro vite perché, incredibile,questa droga è troppo buona, ti fa flashare veramente di brutto! Fuori dalla psicadelica, però, c’è la realtà di ogni giorno. Così, una volta tornato il silenzio e recuperata un po’di lucidità, i protagonisti e gli altri individui con i quali, in un modo o nell’altro, la loro vita si è sfiorata tra le luci del Sonik, si troveranno davanti a un nuovo stato dei fatti, difficile da attribuire a una semplice serata in discoteca.
Parigi, linea 6, direzione Trocadero: è possibile innamorarsi sulla metro? Forse sì, se a incontrarsi nello stesso vagone sono Violetta e Julien, lei appassionata dei romanzi di Stendhal, lui romantico e misterioso. Un inquietante cortocircuito temporale trasporterà l’atmosfera da romanzo gotico in cui sembra confinato Julien, nei tempi, chiassosi e disincantati, in cui si svolge la vacanza di Violetta a Parigi. L’amore tra questi due ragazzi assume così i contorni di un classico del Romanticismo riletto in chiave pop: folle come quello di Heathcliff e Catherine in Cime tempestose; struggente come quello di Fabrizio del Dongo che, prigioniero della Torre Farnese nella Certosa di Parma, scorge l’amata Clelia dalla feritoia della sua cella; contrastato come l’amore di Mr. Darcy ed Elizabeth in Orgoglio e pregiudizio; perfino soprannaturale come quello di Paolo e Francesca, che brucia senza consumarsi, al di là del tempo. Le barriere che dividono Julien e Violetta sembrano invalicabili perché a separare i due ragazzi è proprio il tempo in cui si svolge il loro amore: austero e compassato quello di Julien, ironico e scanzonato quello di Violetta. A cavallo tra due epoche e due concezioni dell’amore tanto diverse, l’abbraccio di Julien e Violetta riuscirà ad avvicinare secoli distanti, suggerendo che il romanticismo, forse, è stato messo in soffitta troppo in fretta, e che stanno tornando i tempi per una nuova Belle Époque.
Collane, Narrativa, Officina, Officina Ensemble
Parigi, linea 6, direzione Trocadero: è possibile innamorarsi sulla metro? Forse sì, se a incontrarsi nello stesso vagone sono Violetta e Julien, lei appassionata dei romanzi di Stendhal, lui romantico e misterioso. Un inquietante cortocircuito temporale trasporterà l’atmosfera da romanzo gotico in cui sembra confinato Julien, nei tempi, chiassosi e disincantati, in cui si svolge la vacanza di Violetta a Parigi. L’amore tra questi due ragazzi assume così i contorni di un classico del Romanticismo riletto in chiave pop: folle come quello di Heathcliff e Catherine in Cime tempestose; struggente come quello di Fabrizio del Dongo che, prigioniero della Torre Farnese nella Certosa di Parma, scorge l’amata Clelia dalla feritoia della sua cella; contrastato come l’amore di Mr. Darcy ed Elizabeth in Orgoglio e pregiudizio; perfino soprannaturale come quello di Paolo e Francesca, che brucia senza consumarsi, al di là del tempo. Le barriere che dividono Julien e Violetta sembrano invalicabili perché a separare i due ragazzi è proprio il tempo in cui si svolge il loro amore: austero e compassato quello di Julien, ironico e scanzonato quello di Violetta. A cavallo tra due epoche e due concezioni dell’amore tanto diverse, l’abbraccio di Julien e Violetta riuscirà ad avvicinare secoli distanti, suggerendo che il romanticismo, forse, è stato messo in soffitta troppo in fretta, e che stanno tornando i tempi per una nuova Belle Époque.
Determinate occorrenze, imprevisti, ostacoli o scoperte richiedono un carico di coraggio, di determinazione, di amore senza cui sarebbe impensabile andare avanti e prendere in mano la propria vita. Ci sono assenze che gravano più di certe presenze, partenze che lasciano un bagaglio di solitudine troppo pesante per chi resta, desideri impigliati in cassetti bloccati da timori e insicurezze. Il segreto per non lasciarsi prevaricare dalle piccole, grandi difficoltà che la vita ci pone davanti è lasciarsi consolare dai doni inaspettati che vengono a trovarci quando tutto sembra perduto, aiutandoci a ritrovare la forza che credevamo di aver perso. Diciotto storie di una dolcezza e di una forza imparagonabili, il cui filo conduttore è l’amore più grande e invincibile di tutti: quello per la Basilicata, regione che fa da sfondo ai bellissimi racconti della raccolta.
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Determinate occorrenze, imprevisti, ostacoli o scoperte richiedono un carico di coraggio, di determinazione, di amore senza cui sarebbe impensabile andare avanti e prendere in mano la propria vita. Ci sono assenze che gravano più di certe presenze, partenze che lasciano un bagaglio di solitudine troppo pesante per chi resta, desideri impigliati in cassetti bloccati da timori e insicurezze. Il segreto per non lasciarsi prevaricare dalle piccole, grandi difficoltà che la vita ci pone davanti è lasciarsi consolare dai doni inaspettati che vengono a trovarci quando tutto sembra perduto, aiutandoci a ritrovare la forza che credevamo di aver perso. Diciotto storie di una dolcezza e di una forza imparagonabili, il cui filo conduttore è l’amore più grande e invincibile di tutti: quello per la Basilicata, regione che fa da sfondo ai bellissimi racconti della raccolta.
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Estate 1993, tra la zona portuale di Napoli e Monte di Procida, un paese dei Campi Flegrei, lo sconvolgente ritrovamento di una vertebra umana mette in moto un meccanismo che coinvolge un gruppo di persone tra loro legate da rapporti sentimentali, familiari o di amicizia. Tutti i personaggi sono alle prese con i loro problemi esistenziali, tra situazioni non risolte e voglia di cambiare, mentre piano piano scoprono che dietro l’apparenza della realtà in cui sono calati si nasconde una dimensione nascosta, oscura, tanto spaventosa quanto più la si mette a fuoco.
Estate 1993, tra la zona portuale di Napoli e Monte di Procida, un paese dei Campi Flegrei, lo sconvolgente ritrovamento di una vertebra umana mette in moto un meccanismo che coinvolge un gruppo di persone tra loro legate da rapporti sentimentali, familiari o di amicizia. Tutti i personaggi sono alle prese con i loro problemi esistenziali, tra situazioni non risolte e voglia di cambiare, mentre piano piano scoprono che dietro l’apparenza della realtà in cui sono calati si nasconde una dimensione nascosta, oscura, tanto spaventosa quanto più la si mette a fuoco.
Luigi studia giurisprudenza a Bologna, convive con gli amici Gianni e Fernando e ascolta con incontenibile passione la musica grunge tanto in voga in quel periodo. Assieme ai coinquilini e a un gruppo di amiche condivide gioie, malesseri e preoccupazioni tipiche degli anni universitari, a cui si aggiunge la strana e inquietante presenza di una voce… Molti anni dopo Luigi è avvocato, ha una vita apparentemente felice, eppure i malesseri e i fantasmi del passato non sembrano essere scomparsi del tutto.
Narrativa, Officina, Officina Ensemble
Luigi studia giurisprudenza a Bologna, convive con gli amici Gianni e Fernando e ascolta con incontenibile passione la musica grunge tanto in voga in quel periodo. Assieme ai coinquilini e a un gruppo di amiche condivide gioie, malesseri e preoccupazioni tipiche degli anni universitari, a cui si aggiunge la strana e inquietante presenza di una voce… Molti anni dopo Luigi è avvocato, ha una vita apparentemente felice, eppure i malesseri e i fantasmi del passato non sembrano essere scomparsi del tutto.