Google God

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Poeta, saggista, ma anche insegnante presso gli istituti superiori, Paolo Carlucci dedica il suo ultimo, cadenzato viaggio lirico alle derive, ai lapsus, agli scenari tragicomici, allarmati e allarmanti, di un mondo giovanile che vorrebbe imporsi, protestare, ma non ne ha in fondo più gli strumenti, il piglio sia mentale che culturale. Ed è l’Erasmus Generation cui Paolo si era già dedicato con sagacia, con affettuosa ironia, ma ora, in piena Era Covid, ancora più alienata, scombiccherata, zoppicante e recalcitrante. Con la malinconia di un tardo-umanista che non riesce più a insegnare né Platone né la Rinascenza, invischiato anch’egli nell’equivoco di una Modernità “verde”, ecologista, ma viziata e tarata di consumismo, Carlucci porta avanti la sua disamina del “Google Man”, irrinunciabile ma sciagurato, con una verve fragrante e adorabile, strampalata fra riti massmediatici e jatture psicosociologiche. Resta appunto la coscienza “amletica” del Prof umanista, teso in interrogazioni e monologhi di un divertente, ed egualmente drammatico “to be or not to be” (iperconnesso).

Paolo Carlucci (Roma, 1966), ha al suo attivo vari libri di poesia: Dicono i tuoi pettini di luce. Canti di Tuscia (2010), Strade di versi (2011), Il mare delle nuvole (2014), La terra domani (2019). Un volume antologico, Erasmus generation. Elegies 2.0 and the Online Nugae, è uscito in versione bilingue (2019). Nel 2021 è uscito Ma se la catastrofe è imminente?, una raccolta di suoi studi e saggi letterari su grandi voci straniere e italiane.

Author:Paolo Carlucci

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