(non) Sarò pubblicata postuma in definitiva è un’affermazione, è un “sì” alla schiusa della creazione poetica e alla sua manifestazione; è un grido di battaglia, venato dalla sua connaturata ironia, che ricorda la leggerezza ironica della Szymborska, che La Bianca urla prima di gettarsi nell’agone poetico, una sfida, forse ancor prima con sé stessa, che l’autrice finalmente accetta e assume in sé, uscendo così dal confortevole guscio della obscura quies, della pudica riservatezza per dire la sua, mettersi in gioco come donna e come “creatrice di versi”.