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Se il divorzio della Jugoslavia è stato disonorevole e sanguinoso, un altro divorzio, più intimo, si consuma in Canada, a Toronto, tra due immigrati serbi. Vladimir Tasić, il più tradotto tra gli scrittori dell’Ex Jugoslavia della nuova generazione, ci mette tra le mani il suo indiscusso capolavoro, costringendo il lettore a guardare, attraverso un muro, una parete di vetro, dentro l’anima dei protagonisti e di un intero popolo. Un romanzo dal doppio volto: da un lato racconta “l’impossibilità di diventare adulti” attraverso il dolore di un uomo e una donna che si trasferisce nella coscienza del loro figlio, un ragazzo di appena undici anni, “eroe di una storia che non lascia spazio alla pace”. Dall’altro ci presenta, in un susseguirsi di colpi di scena, un’autopsia inquietante e disincanta della società contemporanea. Tra doppi giochi, bugie, servizi segreti e un passato che torna sempre a galla, è solo attraverso quel muro di vetro che possiamo cercare la verità. Anche se non è l’unica possibile.
Traduzione di Anita Vuco.
Se il divorzio della Jugoslavia è stato disonorevole e sanguinoso, un altro divorzio, più intimo, si consuma in Canada, a Toronto, tra due immigrati serbi. Vladimir Tasić, il più tradotto tra gli scrittori dell’Ex Jugoslavia della nuova generazione, ci mette tra le mani il suo indiscusso capolavoro, costringendo il lettore a guardare, attraverso un muro, una parete di vetro, dentro l’anima dei protagonisti e di un intero popolo. Un romanzo dal doppio volto: da un lato racconta “l’impossibilità di diventare adulti” attraverso il dolore di un uomo e una donna che si trasferisce nella coscienza del loro figlio, un ragazzo di appena undici anni, “eroe di una storia che non lascia spazio alla pace”. Dall’altro ci presenta, in un susseguirsi di colpi di scena, un’autopsia inquietante e disincanta della società contemporanea. Tra doppi giochi, bugie, servizi segreti e un passato che torna sempre a galla, è solo attraverso quel muro di vetro che possiamo cercare la verità. Anche se non è l’unica possibile.
Traduzione di Anita Vuco.
Finalmente tradotto in italiano il capolavoro di uno dei massimi scrittori serbi contemporanei.
Con una lingua virtuosa, intrigante e soprattutto brutale, forte e decisa, l’autore ci conduce in quell’inferno in terra che è stata la guerra dei balcani. Con questo libro Stojanović ha vinto in Repubblica Ceca il premio per la miglior traduzione dell’anno e ha gareggiato con il Cimitero di Praga di Umberto Eco per il miglior libro dell’anno. Già tradotto in molte lingue, Var sarà presto pubblicato anche in Spagna Germania e Regno Unito.
Catalogo, Echos, Home page, In vetrina, Narrativa
Finalmente tradotto in italiano il capolavoro di uno dei massimi scrittori serbi contemporanei.
Con una lingua virtuosa, intrigante e soprattutto brutale, forte e decisa, l’autore ci conduce in quell’inferno in terra che è stata la guerra dei balcani. Con questo libro Stojanović ha vinto in Repubblica Ceca il premio per la miglior traduzione dell’anno e ha gareggiato con il Cimitero di Praga di Umberto Eco per il miglior libro dell’anno. Già tradotto in molte lingue, Var sarà presto pubblicato anche in Spagna Germania e Regno Unito.