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“Frammenti – fermi-immagine di piccole imperfezioni quotidiane” è una raccolta di racconti scritti nell’arco di vent’anni; eppure, a dispetto del tempo che le separa e le divide, le 18 storie che compongono l’antologia sono unite da un unico filo rosso che si dipana attraverso le piccole faglie del quotidiano, attraverso quell’impercettibile slittamento nel fluire naturale delle cose di cui spesso nemmeno ci rendiamo conto. Variando dai toni del surreale e della meta-realtà (“Come ogni giorno”, “Gente di Riviera”, “Diario di bordo”), a quelli del realismo e del tragico (“Sotto la curva”, “L’ultimo pensiero”), per finire a quelli del comico e del grottesco (“L’amore ai tempi del cheeseburger”, “La protesta”, “Coming-out”), i frammenti che compongono quest’opera s’incastrano l’uno accanto all’altro come le tessere di un mosaico bizantino, fino a formare il disegno di una realtà che dietro un’apparenza di solidità e rigore nasconde le crepe del conflitto sociale, del dubbio, della ricerca interiore. Non ci sono condanne o assoluzioni in queste diciotto istantanee del quotidiano, ma solo il desiderio, o meglio l’urgenza, di provare a fermare in qualche modo, a immortalare, l’eterno conflitto fra la brama di vivere e la ricerca di un senso, sempre più effimero e sfuggente, da dare alla vita stessa.
“Frammenti – fermi-immagine di piccole imperfezioni quotidiane” è una raccolta di racconti scritti nell’arco di vent’anni; eppure, a dispetto del tempo che le separa e le divide, le 18 storie che compongono l’antologia sono unite da un unico filo rosso che si dipana attraverso le piccole faglie del quotidiano, attraverso quell’impercettibile slittamento nel fluire naturale delle cose di cui spesso nemmeno ci rendiamo conto. Variando dai toni del surreale e della meta-realtà (“Come ogni giorno”, “Gente di Riviera”, “Diario di bordo”), a quelli del realismo e del tragico (“Sotto la curva”, “L’ultimo pensiero”), per finire a quelli del comico e del grottesco (“L’amore ai tempi del cheeseburger”, “La protesta”, “Coming-out”), i frammenti che compongono quest’opera s’incastrano l’uno accanto all’altro come le tessere di un mosaico bizantino, fino a formare il disegno di una realtà che dietro un’apparenza di solidità e rigore nasconde le crepe del conflitto sociale, del dubbio, della ricerca interiore. Non ci sono condanne o assoluzioni in queste diciotto istantanee del quotidiano, ma solo il desiderio, o meglio l’urgenza, di provare a fermare in qualche modo, a immortalare, l’eterno conflitto fra la brama di vivere e la ricerca di un senso, sempre più effimero e sfuggente, da dare alla vita stessa.
Un viaggio nei luoghi e nell’opera di Antonio Tabucchi.
Tutto è iniziato con una gita scolastica, poi è arrivato altro. Fino a costruirsi quasi da sola la scrittura del mio andare, come una trama invisibile popolata di personaggi umanissimi. Così ho raccontato il mio viaggio nei luoghi della vita e della letteratura di Antonio Tabucchi e il mio incontro con persone a lui care. Pisa, Firenze, Lisbona, Parigi, le Azzorre, Creta: ogni tappa, un pezzo di mondo in più che ho provato a comprendere.
“I libri di Antonio Tabucchi costringono il lettore al viaggio. Solo che Tabucchi ha superpoteri grandiosi di ubiquità, e il lettore, chiunque sia, gli rimarrà sempre dietro. Maria Cristina Mannocchi ha un bel paio di ali sulle spalle. L’ha inseguito, lo sta inseguendo, e di certo continuerà a farlo perché il suo intento è quello di attirare il grande scrittore in un colloquio che ce lo riporterà indietro, facendogli ripercorrere quei luoghi così suoi diventati nel tempo anche i nostri”.
Romana Petri
Catalogo, Echos, Home page, Narrativa
Un viaggio nei luoghi e nell’opera di Antonio Tabucchi.
Tutto è iniziato con una gita scolastica, poi è arrivato altro. Fino a costruirsi quasi da sola la scrittura del mio andare, come una trama invisibile popolata di personaggi umanissimi. Così ho raccontato il mio viaggio nei luoghi della vita e della letteratura di Antonio Tabucchi e il mio incontro con persone a lui care. Pisa, Firenze, Lisbona, Parigi, le Azzorre, Creta: ogni tappa, un pezzo di mondo in più che ho provato a comprendere.
“I libri di Antonio Tabucchi costringono il lettore al viaggio. Solo che Tabucchi ha superpoteri grandiosi di ubiquità, e il lettore, chiunque sia, gli rimarrà sempre dietro. Maria Cristina Mannocchi ha un bel paio di ali sulle spalle. L’ha inseguito, lo sta inseguendo, e di certo continuerà a farlo perché il suo intento è quello di attirare il grande scrittore in un colloquio che ce lo riporterà indietro, facendogli ripercorrere quei luoghi così suoi diventati nel tempo anche i nostri”.
Romana Petri
28 autori e 28 racconti raccontano la pisanità.
28 autori e 28 racconti raccontano la pisanità.