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Ezzat el Kamhawi
Vergogna tra le due sponde
di: Ezzat el KamhawiI mass media riportano di continuo notizie di barconi affondati al largo delle coste italiane. Le vittime sono migliaia di uomini, donne e bambini in fuga dai propri Paesi. Che cosa li spinge a imbarcarsi in quello che per molti si trasforma nel viaggio della morte? E soprattutto, di chi è la colpa?
Il saggio di el Kamhawi vuole dare una risposta a questi interrogativi attraverso un’analisi inedita e approfondita del fenomeno nel contesto egiziano, ricercandone le cause nella struttura sociale delle campagne e nelle vicende economiche e politiche che hanno determinato la situazione odierna. Un’indagine che si fa pura cronaca quando l’autore stesso si mette in viaggio per l’Italia alla ricerca del nipote disperso in mare. Con approccio originale e stile schietto, el Kamhawi illustra una realtà che spesso non viene colta da chi osserva dalla nostra sponda, non risparmiando forti critiche a entrambi i Paesi coinvolti nella moderna tratta degli schiavi.
€ 12,00 € 10,00
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Giornalista e scrittore, è uno dei più importanti autori egiziani contemporanei. Attualmente collabora con i quotidiani «al-Misrī al-Yawm» (L’Egiziano oggi), «al-Quds al-‘arabī» (Gerusalemme araba) e con la rivista «al-Dūhah». Ha scritto sei romanzi e due raccolte di racconti. Vergogna tra le due sponde è il suo primo libro tradotto in italiano.

Catalogo, Saggistica, Transculturazione
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Articolo aggiunto! Sfoglia la lista dei desideriL'articolo selezionato è già presente nella tua lista dei desideri! Sfoglia la lista dei desideriLa poesia nelle piazze. I versi di protesta della Primavera araba di: Hussein Mahmoud€ 12,00€ 10,00AcquistaLa poesia ha sempre svolto un ruolo di grande importanza nel mondo arabo. A partire dall’epoca preislamica, quando i poeti si sfidavano a colpi di versi nella piazza del mercato. Dopo una lunga parentesi in cui l’opprimente censura dei regimi dittatoriali ha fatto sì che la piazza non fosse più il principale luogo d’incontro fra i poeti e il loro pubblico, la “primavera araba” ha riportato con forza la poesia politica e rivoluzionaria nelle strade.
Il saggio di Hussein Mahmoud analizza e approfondisce il ruolo della poesia all’interno dei recenti avvenimenti che hanno sconvolto il mondo arabo, con un occhio sempre rivolto a quello che sarà il futuro della rivoluzione e dell’impegno poetico.
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Collane, Erranze, In vetrina, Poesia
Articolo aggiunto! Sfoglia la lista dei desideriL'articolo selezionato è già presente nella tua lista dei desideri! Sfoglia la lista dei desideriScissure di: Luigi Manzi € 15,00AcquistaPer queste Scissure ci si aggira attoniti, sconcertati dal profilo inedito con cui le cose si presentano agli occhi, con l’evidenza e il fascino di una prima scoperta, come se contemplate nel primo giorno della creazione. Una caleidoscopica fuga di mirabili evocazioni. Dopo qualche passo lungo le pagine, ci si avvede che non s’incontreranno ‘storie’, ma che la Storia è un tessuto di bagliori e di enigmi, di semplici occorrenze di quotidiano, che a schegge ci entrano di volo negli occhi e nel cuore. E il lettore ha il compito (non facile, e però accattivante) di ricondurre il tutto a comprensione – esattamente come è chiamato a fare, giorno per giorno, con la sua stessa vita.
Dopo sette anni di attesa, il nuovo libro di Luigi Manzi, uno dei maggiori poeti del nostro tempo.
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Sale!AcquistaArticolo aggiunto! Sfoglia la lista dei desideriL'articolo selezionato è già presente nella tua lista dei desideri! Sfoglia la lista dei desideriLeggenda della mia nascita di: Besnik Mustafaj
€ 15,00€ 10,00AcquistaLa poesia di Mustafaj nasce nelle Bjeshkët e Nëmuna (Montagne Maledette), nel nord dell’Albania, nel pieno inverno della dittatura comunista albanese.
Il verso di Mustafaj sembra pacato a una prima lettura, epico come nei racconti degli antichi, senza grida né enfasi. Ma è solo un inganno, perché rileggendo con l’attenzione dovuta si scopre che sotto l’essere del suo verbo abitano echi, suoni, ritmi interiori intensi, che penetrano nella memoria del lettore accorto, rimanendovi per sempre. È un verso vero e vissuto profondamente, carico di umanità e universalità. Mustafaj sa colloquiare con le cose, dando loro voce e volto, attraverso una prosa poetica che colpisce per la forza e per la bellezza antica e ancestrale. A volte tumultuosa e carica dell’inquietudine quotidiana, la sua poesia si fa carico del dolore e della sofferenza dell’uomo, in attesa di un raggio di luce durante le notti nere, che sembrano non avere mai fine: Non arriverà mai l’alba. Fare il poeta nel cuore della dittatura più feroce del vecchio continente, in cui s’intrecciavano i vivi con i morti, poteva essere una scelta fortunata per i poeti di corte, ma pericolosa per gli “eretici”. Attraverso metafore e simboli ambigui, i poeti tentavano di recuperare la libertà quotidiana perduta. Chi osava spingersi oltre il limite proibito, fissato dalla censura, pagava con la propria vita, “uccidendosi” con la propria poesia.
Il territorio poetico di Mustafaj è un territorio minacciato, abitato da streghe, notti nere, boschi oscuri, lupi mannari, sangue versato… Sono simboli negativi che, come presagi, preavvisano un lugubre destino per il poeta e per la poesia stessa. L’amore come anima del mondo; è la poesia stessa che sopravvive, sfidando qualsiasi oppressione e i recinti di filo spinato. Toccanti sono i versi dedicati alla propria donna e alla madre che, pur essendo assente, è sempre presente accanto al proprio figlio, pronta a proteggerlo, insegnandogli le leggi antiche degli avi malsor (montanari).
È questa la leggenda della nascita del poeta e della sua poesia imponente, dai toni epici ed elegiaci, che assomigliano a una leggenda vivente sorta nel gelido e lungo inverno della dittatura albanese.
[Dalla prefazione di Gëzim Hajdari]
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Collane, In vetrina, Pamphlet, Saggistica
Articolo aggiunto! Sfoglia la lista dei desideriL'articolo selezionato è già presente nella tua lista dei desideri! Sfoglia la lista dei desideri110. Carlo Michelstaedter e il tempo della Verità di: Chiara Pradella € 16,00AcquistaQuesto libro nasce per celebrare il centodecimo anno dalla morte del filosofo e poeta goriziano Carlo Michelstaedter, avvenuta il 17 ottobre 1910. Da quella tragica data ne è passata, di acqua sotto i ponti, così come numerose sono state le versioni che si sono succedute sulla sua morte: per il senso comune – e fino a prova contraria – avvenuta per suicidio, con due colpi d’arma da fuoco che il filosofo si è sparato alla tempia; partiti proprio da quella rivoltella sottratta all’amico ‘Rico Mreule prima che salpasse per l’Argentina. Nei testi di Michelstaedter non c’è traccia di predeterminazione al gesto fatale, come invece ha affermato Giovanni Papini parlando di “suicidio metafisico”. Quello che c’era sicuramente era la malattia fisica, venerea: la sifilide, che all’ultimo stadio porta alla pazzia, in un tempo in cui le cure erano forse più dannose della patologia stessa. E Carlo lo sapeva bene, quello che gli stava accadendo. In questo volume si vuole riportare a galla una verità che è stata messa a tacere per troppo tempo; la mancanza della quale ha fatto sì che il giovane Michelstaedter passasse alla storia come “filosofo della morte” o “esistenzialista depresso” e non per la sua accettazione piena del dolore, esperita ed espressa in un altruismo cosmico e radicale. È bene rimettere insieme i tasselli mancanti, dando il quadro completo di un giovane uomo che ha accettato il suo destino fino all’ultimo: fino a che l’allucinazione, la follia, non hanno preso il sopravvento.
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Catalogo, Essais, Saggistica, Varia
Articolo aggiunto! Sfoglia la lista dei desideriL'articolo selezionato è già presente nella tua lista dei desideri! Sfoglia la lista dei desideriNel mondo di Mario Luzi – Guida di lettura di: AA. VV. € 15,00AcquistaDa poco (2014) si è celebrato il primo centenario di Mario Luzi e non sono stati pochi i convegni o singoli interventi che hanno commemorato il grande poeta del Novecento. Non sono mancate, inoltre, le occasioni di celebrazione da parte degli enti nazionali. Il volume nasce da un evento “mancato”: un convegno che si sarebbe dovuto tenere a Sabaudia, in una delle tante città care a Luzi, e che, oltre a indagare il rapporto tra Luzi e il litorale tirreno, cadendo nel maggio 2015, quindi alcuni mesi dopo la chiusura del centenario, di quello stesso centenario avrebbe voluto proporre un bilancio (senz’altro positivo). Quel convegno non tenuto partiva dal presupposto che mai come negli ultimi anni – e l’occasione celebrativa è stata proficua – si è assistito a uno studio tanto intenso e capillare (il teatro luziano in prima istanza sta godendo di una rinnovata fortuna critica) di una personalità poetica internazionale, quale è Mario Luzi, che ha attraversato praticamente tutto il Novecento. Certo. Ancora molto resta da fare: la corrispondenza luziana è stata presa in esame solo parzialmente, per esempio, e gran parte del materiale, finalmente accolto in gran parte dal Gabinetto Vieusseux (altro materiale è conservato a Pienza, presso la biblioteca Centro Studi Mario Luzi “La Barca”), aspetta ancora una sistemazione. Ma al di là del materiale solido, non sono pochi i punti della grande Opera luziana che meritano nuove riflessioni: qual è la biblioteca su cui si è formato Mario Luzi? è possibile stringere ancora di più i rapporti tra Mario Luzi e l’arte? E ancora come si svolse il suo lavoro di recensore? E gli insegnamenti universitari? Le domande a cui dare una risposta sono ancora tante. Questo piccolo lavoro nasce da quell’idea di convegno e si è trasformato nei corridoi del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli studi di Roma Tre – sede di un convegno luziano nel 2014 di cui, si spera, presto usciranno gli atti – dove molti degli autori riuniti hanno avuto la fortuna di perfezionare il proprio percorso universitario. L’obiettivo era cercare di dare vita a uno strumento che potesse svolgere la prima funzione di ponte verso Mario Luzi. Un mezzo utile a un lettore, o a un appassionato, che muovesse i primi passi verso questo mostro sacro del Novecento italiano. Ma proprio il lettore è il giudice ultimo di ogni scrittura.
Curatela di: Paolo Rigo
Saggi di: Ester Rónaki, Renato Marvaso, Monica Venturini, Paolo Rigo, Fabio Magro, Veronica Albi, Marilena Ceccarelli, Paolo Baioni, Paola Baioni, Irene Baccarini, Michela Monferrini, Fabrizio Miliucci, Luigi Tassoni, Paola Cosentino, Noemi Corcione, Laura Piazza, Rosanna Pozzi, Silvia Morgani, Emiliano Ventura, Elisa Tonani, Francesca Tommasini.
Introduzione di: Claudio Giovanardi.
Intervista inedita a Mario Luzi a cura di: Paolo Di Paolo.Articolo aggiunto! Sfoglia la lista dei desideriL'articolo selezionato è già presente nella tua lista dei desideri! Sfoglia la lista dei desideri
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