Pensiero caraibico

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Il pensiero caraibico in cinque saggi di autori fondamentali della letteratura mondiale quali Kamau Brathwaite (Frost Medal 2015), Derek Walcott (premio Nobel 1992), Alejo Carpentier (iniziatore del Realismo Magico), Édouard Glissant (uno dei maggiori scrittori e intellettuali francesi ed europei). Un lavoro di curatela e traduzione meticoloso portato avanti da Andrea Gazzoni.

Kamau Brathwaite, Missile e capsula: due paradigmi
Derek Walcott, Il Caraibi: cultura o imitazione?
Alejo Carpentier, Il barocco e il reale meraviglioso
Édouard Glissant La via che stormisce: in silenzio
Édouard Glissant, Niente è vero, tutto è vivente

La civiltà europea negli ultimi cinquecento anni ha esportato e imposto a tutti i mondi terrestri di rinunciare a sé stessi, violentando e “modernizzando” il profilo del mondo. Modernizzazione è il termine che usano alcune civiltà resistenti e capaci di camminare sulla propria strada, per mostrare gli effetti della penetrazione della modernità europea nelle loro civiltà ancestrali e viventi. Pensiamo alla Cina e al Giappone. Il resto della modernità europea è la storia planetaria e truce cadenzata nella sequenza “conquista-occupazione-civilizzazione”. Gli africani anglofoni studiano Shakespeare e Newton e le Americhe parlano in inglese, in francese, in spagnolo, in portoghese, in olandese, e nelle loro università studiano Cicerone, Machiavelli e Heidegger. Intanto, noialtri europei continuiamo ad essere abbastanza certi che il mondo è un luogo grande e pericoloso sì, ma che è stato ingentilito ed educato dai gesuiti e dai generali militari, dai professori e dagli scienziati europei. La Civiltà caraibica – che nessuno chiama civiltà – vive in un grande anfiteatro terraqueo dentro la Conca del Caribe, dove la Corrente del Golfo parte per mitigare il clima dell’Inghilterra, e l’arcipelago con le isole, da quelle grandi a quelle piccole, disegna il profilo di un vero “regno di questo mondo”, un luogo in comune pieno di diversità e di pensiero. Oltre che di paesaggi irruenti, di musiche, di zucchero e tabacco, da Cuba e Haiti alle minuscole Santa Lucia e Antigua. Il pensiero caraibico non è quello dei filosofi, ma quello dei poeti e dei musici che creano la cosmovisione e il fervore della loro perfetta novità, senza Aristotele e le Muse. Un fervore che include nella corrente le genti i poeti e i musici. Dai Caraibi e dalla loro creolizzazione del mondo viene un grande insegnamento civile. Cominciamo a frequentarlo. Ecco il pensiero del libro di Andrea Gazzoni. Che ci avvicina al dolore e all’ardore degli Antillani. Il pensiero caraibico, oggi, propone una educazione transculturale per arrivare a pensare con il mondo. Anche a noialtri europei.

 

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