Via degli Anemoni, 42
€ 12,90
«Tante volte, nel mio lavoro di insegnante di scuola media, durante un compito in classe svolto “nel massimo silenzio”, o in qualche fase piuttosto vivace della vita in classe, mi sono sorpreso a chiedermi quale legame autentico – che non fosse quello dei “doveri” reciproci – determinasse quel trovarci assieme – io “professore” e loro “miei alunni” – per lungo tempo in un’aula scolastica. Nel farlo, mi è capitato spesso di ritenere che la risposta andasse cercata non negli atteggiamenti tenuti in classe dai ragazzi, ma fuori: nei luoghi e nei momenti in cui esprimevano compiutamente la loro età e la loro percezione della realtà. Ciò mi ha portato, e mi porta, a pensare con sempre maggiore frequenza – da “adulto” quale oggi sono – a quando avevo la stessa età e ho sentito sempre più forte il desiderio di conoscere le loro abitudini extra-scolastiche. Mentre me le raccontavano, accadeva quasi involontariamente che io riferissi episodi, mentalità e modi di agire della mia trascorsa esperienza preadolescenziale. Man mano, essi stessi me ne sollecitavano la memoria e la ricostruzione. E se nei loro occhi notavo la rapita e divertita attenzione per un adulto che raccontava di essere stato bambino e ragazzo, nella mia mente scoprivo sempre più chiara la risposta alla mia domanda iniziale» (dalla prefazione dell’Autore)
La Roma degli anni del boom economico vista con gli occhi di un bambino alla periferia della Capitale: le tante speranze di chi si apriva alla vita negli anni Sessanta, quelli delle prime televisioni in casa, Abebe Bikila che corre scalzo alle Olimpiadi, i banchi di scuola in legno verniciato nero con i buchi per i calamai, i giochi da bambini, le piccole zuffe, i primi amori, il mondo degli adulti osservato con curiosità.
Tutto questo si ritrova nel libro di Luigi Chiavarone il quale, grazie alla sua lunga esperienza di insegnate di scuola media, ha trovato il modo di restituire ai giovani un filo intergenerazionale troppo spesso reciso. La rievocazione dell’infanzia del piccolo Antonio, figlio di un impiegato ministeriale trasferitosi con la famiglia dal Sud nel popoloso quartiere di Centocelle, fa da ponte al confronto tra diverse generazioni di giovani che hanno vissuto e affrontato in tempi, luoghi e maniere diverse il difficile passaggio verso l’adolescenza.
Tematiche come la vita di gruppo, l’amicizia, l’aggressività e la tenerezza, l’affettività, la difficoltà di vivere in una periferia degradata e priva di spazi di aggregazione, la vita scolastica, il rapporto con l’ambiente famigliare e con il mondo degli adulti, i sogni e i disincanti, si ritrovano in questo racconto di vita ambientato in anni gravidi di profondi travagli sociali, educativi ed economici, non molto dissimili dal nostro presente.
Il libro è accompagnato da un appendice dedicata alle proposte di lavoro per una lettura guidata.
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