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Un antico manoscritto viene ritrovato nel caveau della Banca d’Inghilterra. Si tratta delle memorie di Francesco Claudio Maria Bonetti, avventuriero siciliano tra realtà e leggenda vissuto a cavallo tra Settecento e Ottocento. Personaggio dalle mille identità, scaltro e dotato di una parlantina che stordisce, dopo aver navigato come pirata su due oceani conquista il trono del Madagascar, al termine di una incredibile, eppure storica, catena d’eventi. Dalla Sicilia a Gibilterra, dal Capo di Buona Speranza alla corte di Tananarive, le sue gesta rocambolesche lo portano ad accumulare una fortuna che, si dice, ammonterebbe a 75 milioni di sterline. Una favolosa eredità che i discendenti del “re bianco”, oggi sparsi in tutto il mondo, aspettano ancora di riscuotere.
Catalogo, Echos, Home page, Narrativa
Un antico manoscritto viene ritrovato nel caveau della Banca d’Inghilterra. Si tratta delle memorie di Francesco Claudio Maria Bonetti, avventuriero siciliano tra realtà e leggenda vissuto a cavallo tra Settecento e Ottocento. Personaggio dalle mille identità, scaltro e dotato di una parlantina che stordisce, dopo aver navigato come pirata su due oceani conquista il trono del Madagascar, al termine di una incredibile, eppure storica, catena d’eventi. Dalla Sicilia a Gibilterra, dal Capo di Buona Speranza alla corte di Tananarive, le sue gesta rocambolesche lo portano ad accumulare una fortuna che, si dice, ammonterebbe a 75 milioni di sterline. Una favolosa eredità che i discendenti del “re bianco”, oggi sparsi in tutto il mondo, aspettano ancora di riscuotere.
Sullo sfondo di un Paese in ricostruzione, l’Italia degli anni Cinquanta, la routine dell’avvocato Renzo Vinsa viene scossa da un processo che lo coinvolge a livello professionale ed emotivo.
Riconoscimenti e premi:
2015 = 2° Premio Internazionale di Poesia e Narrativa “Memorial Melania Rea” 2015 (“Sezione Narrativa edita”),
(concorso patrocinato, tra gli altri, della Presidenza del Senato).
2016 = Finalista (19 in tutto) del Concorso letterario “CASA SANREMO WRITERS ed. 2016“,
(scelto da 300 giurati popolari tra 623 testi).
2018 = Premio Alda Merini “Opera Prima” 2018
2018 = Segnalazione di merito Concorso Letterario Nazionale “KRITERION” – X edizione 2018 – (“Sezione Narrativa Edita”) .
Catalogo, Echos, Home page, Narrativa
Sullo sfondo di un Paese in ricostruzione, l’Italia degli anni Cinquanta, la routine dell’avvocato Renzo Vinsa viene scossa da un processo che lo coinvolge a livello professionale ed emotivo.
Riconoscimenti e premi:
2015 = 2° Premio Internazionale di Poesia e Narrativa “Memorial Melania Rea” 2015 (“Sezione Narrativa edita”),
(concorso patrocinato, tra gli altri, della Presidenza del Senato).
2016 = Finalista (19 in tutto) del Concorso letterario “CASA SANREMO WRITERS ed. 2016“,
(scelto da 300 giurati popolari tra 623 testi).
2018 = Premio Alda Merini “Opera Prima” 2018
2018 = Segnalazione di merito Concorso Letterario Nazionale “KRITERION” – X edizione 2018 – (“Sezione Narrativa Edita”) .
I racconti brevi racchiusi in questa raccolta hanno come tema comune il Sud, il suo mare e la gente che vive vicino alle sue rive. Racconta di storie di vita reale e del loro universo, che è insieme antico e moderno e si muove tra sentimenti opposti, come la serenità e la crudeltà, che dovrebbero essere molto distanti ma spesso, invece, sono molto vicine. Si tratta di storie diverse soltanto all’apparenza, perché, a guardarle bene, sono i pezzi di uno stesso mosaico che le include tutte. Ogni storia è come una tessera minima, raccontata con una lingua priva di enfasi, con una trama vicina alla lenta normalità del reale. Storie che, anche quando sembrano particolari, mostrano la semplicità dell’accadere. Non vogliono sorprendere, ma mostrare. Una raccolta di racconti che mira a far conoscere a chi ne è inconsapevole un tipo di vita strettamente connesso alle curve dei monti e del mare di una porzione di Italia, a sud, nella punta dello stivale.
I racconti brevi racchiusi in questa raccolta hanno come tema comune il Sud, il suo mare e la gente che vive vicino alle sue rive. Racconta di storie di vita reale e del loro universo, che è insieme antico e moderno e si muove tra sentimenti opposti, come la serenità e la crudeltà, che dovrebbero essere molto distanti ma spesso, invece, sono molto vicine. Si tratta di storie diverse soltanto all’apparenza, perché, a guardarle bene, sono i pezzi di uno stesso mosaico che le include tutte. Ogni storia è come una tessera minima, raccontata con una lingua priva di enfasi, con una trama vicina alla lenta normalità del reale. Storie che, anche quando sembrano particolari, mostrano la semplicità dell’accadere. Non vogliono sorprendere, ma mostrare. Una raccolta di racconti che mira a far conoscere a chi ne è inconsapevole un tipo di vita strettamente connesso alle curve dei monti e del mare di una porzione di Italia, a sud, nella punta dello stivale.
Trame invisibili collegano i destini dei personaggi di questa pièce teatrale. “Sul tavolo verde il pallino è solo. Il giocatore, mirando, studia la traiettoria che deve prendere la sfera prescelta. Così comincia il gioco della vita: un pallino rotola, ne sfiora uno vicino e ne colpisce, con un rumore sordo, un altro distante; forse non è un caso, non è fatalità, ma di sicuro c’è un attimo, uno soltanto in cui, come pallini su un tavolo verde, ci troviamo ad incrociare altre vite. Uno di quegli incontri, potrà deviare la nostra direzione… per sempre”. La pièce teatrale si svolge in un dialogo a più voci in cui l’esistenza di uno è condizionata da quella dell’altro. L’imprevedibilità della vita, che qualcuno chiama destino o fato, è data da incontri fortuiti apparentemente senza significato, ma che prima o poi si presenteranno inesorabilmente a chiedere il conto. L’incontro tra un anziano professore e un giovane porta alla luce storie irrisolte. Il tavolo verde della vita diventa luogo di incontri, scontri, incomprensioni e rivelazioni no al grande finale a sorpresa.
Trame invisibili collegano i destini dei personaggi di questa pièce teatrale. “Sul tavolo verde il pallino è solo. Il giocatore, mirando, studia la traiettoria che deve prendere la sfera prescelta. Così comincia il gioco della vita: un pallino rotola, ne sfiora uno vicino e ne colpisce, con un rumore sordo, un altro distante; forse non è un caso, non è fatalità, ma di sicuro c’è un attimo, uno soltanto in cui, come pallini su un tavolo verde, ci troviamo ad incrociare altre vite. Uno di quegli incontri, potrà deviare la nostra direzione… per sempre”. La pièce teatrale si svolge in un dialogo a più voci in cui l’esistenza di uno è condizionata da quella dell’altro. L’imprevedibilità della vita, che qualcuno chiama destino o fato, è data da incontri fortuiti apparentemente senza significato, ma che prima o poi si presenteranno inesorabilmente a chiedere il conto. L’incontro tra un anziano professore e un giovane porta alla luce storie irrisolte. Il tavolo verde della vita diventa luogo di incontri, scontri, incomprensioni e rivelazioni no al grande finale a sorpresa.
Salvatore è un ex docente di italiano e storia che ha deciso di cambiare vita e fare il pizzaiolo. Si trova coinvolto in un attentato terroristico, e cerca di cambiarne le sorti. L’ex docente, pizzaiolo, aspirante eroe, si ritroverà ad aiutare uno dei terroristi, e a percorrere con lui un lungo viaggio intriso di avventura, e riflessioni su politica, fede, e amore.
Catalogo, Narrativa, Officina, Officina Ensemble
Salvatore è un ex docente di italiano e storia che ha deciso di cambiare vita e fare il pizzaiolo. Si trova coinvolto in un attentato terroristico, e cerca di cambiarne le sorti. L’ex docente, pizzaiolo, aspirante eroe, si ritroverà ad aiutare uno dei terroristi, e a percorrere con lui un lungo viaggio intriso di avventura, e riflessioni su politica, fede, e amore.
Il ticchettìo di una tastiera, il silenzio viscido del touchscreen, la velocità di una chat, i pixel di un’immagine: è il sottofondo freddamente tecnologico di un romanzo epistolare contemporaneo. Diego e Cloe sono due anime belle e inquiete, alla continua ricerca di un filo poetico che dia senso alle loro esistenze frammentate. Il loro dialogo è scandito da lunghe mail, messaggi istantanei. Un flusso vorticoso di pensieri, parole, immagini e suoni a cui siamo quotidianamente abituati. Ma si può raccontare, vivere il nostro tempo, emozionarsi con gli strumenti del nostro tempo? Gli autori tessono una trama di universi esistenziali solitari, ma che non dimenticano mai la presenza di un “tu” unico e speciale, con cui condividere una canzone, e con cui trovare un’intesa totale e terribilmente calda.
Il ticchettìo di una tastiera, il silenzio viscido del touchscreen, la velocità di una chat, i pixel di un’immagine: è il sottofondo freddamente tecnologico di un romanzo epistolare contemporaneo. Diego e Cloe sono due anime belle e inquiete, alla continua ricerca di un filo poetico che dia senso alle loro esistenze frammentate. Il loro dialogo è scandito da lunghe mail, messaggi istantanei. Un flusso vorticoso di pensieri, parole, immagini e suoni a cui siamo quotidianamente abituati. Ma si può raccontare, vivere il nostro tempo, emozionarsi con gli strumenti del nostro tempo? Gli autori tessono una trama di universi esistenziali solitari, ma che non dimenticano mai la presenza di un “tu” unico e speciale, con cui condividere una canzone, e con cui trovare un’intesa totale e terribilmente calda.
Nell’autunno-inverno del 1943 la Valsusa fu segnata da una serie di sabotaggi, alcuni tentati, altri portati a segno, dai partigiani nei confronti della linea ferroviaria Torino-Lyon che i nazisti usavano per spostare uomini e mezzi tra la Francia e l’Italia. Il treno che va in Francia se ne fa testimone, raccogliendo, sotto la forma di interviste immaginate, le voci di alcuni dei coraggiosi sabotatori: Carlo Carli, Paolo Gobetti, Walter Fontan, Ugo Berga, don Francesco Foglia, Segio Bellone, Vittorio Blandino, Teresio Bianco Dolino, don Luigi Pautasso, Ettore Marchesini e il misterioso sabotatore della galleria del Frejus del 10 settembre 1943. Le loro storie si mescolanono a intrecciarsi, lasciando intravedere il volto di quella che fu la Resistenza in Valsusa.
Nell’autunno-inverno del 1943 la Valsusa fu segnata da una serie di sabotaggi, alcuni tentati, altri portati a segno, dai partigiani nei confronti della linea ferroviaria Torino-Lyon che i nazisti usavano per spostare uomini e mezzi tra la Francia e l’Italia. Il treno che va in Francia se ne fa testimone, raccogliendo, sotto la forma di interviste immaginate, le voci di alcuni dei coraggiosi sabotatori: Carlo Carli, Paolo Gobetti, Walter Fontan, Ugo Berga, don Francesco Foglia, Segio Bellone, Vittorio Blandino, Teresio Bianco Dolino, don Luigi Pautasso, Ettore Marchesini e il misterioso sabotatore della galleria del Frejus del 10 settembre 1943. Le loro storie si mescolanono a intrecciarsi, lasciando intravedere il volto di quella che fu la Resistenza in Valsusa.
Amélie, restauratrice dal singolare talento, inizia a soffrire di ipocondria e attacchi di panico dopo aver affrontato il primo momento difficile della sua carriera. Vive da due anni a Firenze, dove ha il coraggio di percorrere un solo tratto di strada, quello fra casa sua e il luogo di lavoro. Alberto è un avvocato, tanto altezzoso quanto insoddisfatto, che lavora malvolentieri in una biblioteca per avere un po’ di indipendenza economica. Giulia, la sua danzata, insicura e timorosa, è un ingegnere alle prese con importanti scelte professionali, che potrebbero finalmente dare uno scossone alla sua carriera e alla sua vita. Vittima della frustrazione e della gelosia del suo compagno, riesce a malapena a prendere una decisione. Quando Alberto trova in biblioteca un libriccino estremamente datato, legato alla figura di Leonardo da Vinci e al suo ultimo capolavoro, il San Giovanni Battista, le tre storie convergono, sviluppandosi all’interno di un giallo psicologico che non si svelerà no alle ultime, imprevedibili, battute finali, e rivelando ai protagonisti importanti verità sulla vita e sul suo naturale percorso.
Amélie, restauratrice dal singolare talento, inizia a soffrire di ipocondria e attacchi di panico dopo aver affrontato il primo momento difficile della sua carriera. Vive da due anni a Firenze, dove ha il coraggio di percorrere un solo tratto di strada, quello fra casa sua e il luogo di lavoro. Alberto è un avvocato, tanto altezzoso quanto insoddisfatto, che lavora malvolentieri in una biblioteca per avere un po’ di indipendenza economica. Giulia, la sua danzata, insicura e timorosa, è un ingegnere alle prese con importanti scelte professionali, che potrebbero finalmente dare uno scossone alla sua carriera e alla sua vita. Vittima della frustrazione e della gelosia del suo compagno, riesce a malapena a prendere una decisione. Quando Alberto trova in biblioteca un libriccino estremamente datato, legato alla figura di Leonardo da Vinci e al suo ultimo capolavoro, il San Giovanni Battista, le tre storie convergono, sviluppandosi all’interno di un giallo psicologico che non si svelerà no alle ultime, imprevedibili, battute finali, e rivelando ai protagonisti importanti verità sulla vita e sul suo naturale percorso.
In attesa di cortese riscontro è il sigillo finale delle lettere che Anna Cabrini, donna, laureata e per giunta sposata e con velleità letterarie, invia ai suoi potenziali datori di lavoro nella solida immobilità dell’operosa provincia padana. Dalla perdita del lavoro come perdita di identità, la ricerca di Anna diventa viaggio esistenziale, un’attesa metafisica che si intreccerà con un’altra attesa, quella della sorella Sofia, alla ricerca disperata di una maternità oltre i dolorosi limiti dell’infertilità nel paese della Legge 40⁄2004.
Anna e Sofia. Due sorelle. Due donne in attesa. Due binari apparentemente separati e paralleli, che hanno come deno- minatore comune la forza di riconciliare microcosmo e macrocosmo nella precarietà e sterilità di un tempo ancora scandito al maschile. Entrambe dovranno fronteggiare il proprio esilio, in attesa, ciascuna, di un cortese riscontro dalla vita.
In attesa di cortese riscontro è il sigillo finale delle lettere che Anna Cabrini, donna, laureata e per giunta sposata e con velleità letterarie, invia ai suoi potenziali datori di lavoro nella solida immobilità dell’operosa provincia padana. Dalla perdita del lavoro come perdita di identità, la ricerca di Anna diventa viaggio esistenziale, un’attesa metafisica che si intreccerà con un’altra attesa, quella della sorella Sofia, alla ricerca disperata di una maternità oltre i dolorosi limiti dell’infertilità nel paese della Legge 40⁄2004.
Anna e Sofia. Due sorelle. Due donne in attesa. Due binari apparentemente separati e paralleli, che hanno come deno- minatore comune la forza di riconciliare microcosmo e macrocosmo nella precarietà e sterilità di un tempo ancora scandito al maschile. Entrambe dovranno fronteggiare il proprio esilio, in attesa, ciascuna, di un cortese riscontro dalla vita.
Suo padre è morto. A Enrica non resta che respirare la sua assenza. La perdita di quest’uomo che, anche in vita, le aveva regalato una presenza tanto forte quanto incerta la sprona a tagliare i rapporti con gli uomini più ingombranti del suo presente, focalizzandosi su nuove riflessioni. Ogni dettaglio la porta a rivivere il proprio passato, traendo uno spunto per interrogarsi sulla propria immobilità, sul proprio io in stasi ormai da troppo, e donandole infine una luce nuova per ripartire soltanto da sé.
Collane, Narrativa, Officina, Officina Ensemble
Suo padre è morto. A Enrica non resta che respirare la sua assenza. La perdita di quest’uomo che, anche in vita, le aveva regalato una presenza tanto forte quanto incerta la sprona a tagliare i rapporti con gli uomini più ingombranti del suo presente, focalizzandosi su nuove riflessioni. Ogni dettaglio la porta a rivivere il proprio passato, traendo uno spunto per interrogarsi sulla propria immobilità, sul proprio io in stasi ormai da troppo, e donandole infine una luce nuova per ripartire soltanto da sé.
Capelli, che iniziano a cadere e a ingrigirsi, facendoti accorgere dello scorrere del tempo. Pelle che diventa rossa, lasciando trasparire ansie e paure. Gola, infiammata dal fumo di centinaia di sigarette; e mani, tremanti e sudate, troppo insicure per riparare dalle cadute. Cuore che batte, accelera, per poi fermarsi senza preavviso alcuno. Viscere, torturate dalle emozioni forti della vita, come la gelosia. Gambe che continuano a camminare nonostante la stanchezza, in cerca di una meta, o soltanto di una verità. Un racconto e un flusso di coscienza che, andando a ritroso nel passato, porta a galla tutto ciò che è necessario per ripartire e andare avanti, nella luce di un futuro aprile.
Narrativa, Officina, Officina Ensemble
Capelli, che iniziano a cadere e a ingrigirsi, facendoti accorgere dello scorrere del tempo. Pelle che diventa rossa, lasciando trasparire ansie e paure. Gola, infiammata dal fumo di centinaia di sigarette; e mani, tremanti e sudate, troppo insicure per riparare dalle cadute. Cuore che batte, accelera, per poi fermarsi senza preavviso alcuno. Viscere, torturate dalle emozioni forti della vita, come la gelosia. Gambe che continuano a camminare nonostante la stanchezza, in cerca di una meta, o soltanto di una verità. Un racconto e un flusso di coscienza che, andando a ritroso nel passato, porta a galla tutto ciò che è necessario per ripartire e andare avanti, nella luce di un futuro aprile.
Sullo sfondo di una Milano gelida, quattro personaggi si incontrano e si scontrano tra loro, tutti accomunati dallo stesso problema: soffrono di insonnia. Amanda ogni mattina si reca al parco per fotografare l’alba, Fulvio ogni mattina la cerca con gli occhi. Entrambi sono soli, finché non iniziano a conoscersi. La loro intensa conoscenza, in realtà, ha la durata di una notte. Vera e Claude, invece, sono una coppia di lunga data, lei musicista, lui giornalista, si amano e si odiano alla follia. Non dormono quasi mai e hanno caratteri irascibili. Entrambi hanno tanto bisogno dei propri spazi quanto di condividerli con l’altro. In un beffardo gioco di scambi di coppie, ognuno di questi personaggi provati più che mai da notti insonni dovrà affrontare la propria fragilità decidendo della propria vita: andare avanti o farla finita? Provare o rinunciare? Restare o andare via?
Narrativa, Officina, Officina Ensemble
Sullo sfondo di una Milano gelida, quattro personaggi si incontrano e si scontrano tra loro, tutti accomunati dallo stesso problema: soffrono di insonnia. Amanda ogni mattina si reca al parco per fotografare l’alba, Fulvio ogni mattina la cerca con gli occhi. Entrambi sono soli, finché non iniziano a conoscersi. La loro intensa conoscenza, in realtà, ha la durata di una notte. Vera e Claude, invece, sono una coppia di lunga data, lei musicista, lui giornalista, si amano e si odiano alla follia. Non dormono quasi mai e hanno caratteri irascibili. Entrambi hanno tanto bisogno dei propri spazi quanto di condividerli con l’altro. In un beffardo gioco di scambi di coppie, ognuno di questi personaggi provati più che mai da notti insonni dovrà affrontare la propria fragilità decidendo della propria vita: andare avanti o farla finita? Provare o rinunciare? Restare o andare via?