- Finalmente in Italia l’opera poetica di Jean-Claude Izzo, giallista francese tra i più affascinanti del secondo Novecento. Lo scrittore che ha “inventato” il noir mediterraneo e che ha venduto milioni di copie in tutto il mondo.
- Nel deserto siriano, Maïouf osserva la morte di sua madre, una donna ripudiata e abbandonata dal potente marito. Sebbene le tribù beduine abbiano interrotto i loro viaggi secolari attraverso le dune – trasformando le loro vite da nomadi a sedentarie – la nonna, a cui il ragazzo viene affidato, vuole che il giovane continui la tradizione come pastore.
- La poesia di Marieke Lucas Rijneveld, in queste due raccolte, si presenta al lettore come un flusso continuo di elementi che si attraggono e si respingono all’infinito. Ogni testo elabora una vera e propria grammatica di correlativi oggettivi in cui ogni cosa, sia essa un luogo, un oggetto o un’elaborazione mentale, appare come un qualcosa di totalmente insolito.
- «In Cavallo, Fiore, Uccello, il quarto libro di Bernheimer, la femminilità è ritratta come una serie di traumi modellati dal linguaggio. Nonostante la sua struttura giocosa, questo libro richiama i meschini messaggi caotici delle fiabe del vecchio mondo. Qual è il messaggio dell’autrice? “Attento a ciò che leggi”». American Book Review
- «Le macchinazioni è un risultato brillante. Il romanzo è estremamente originale, ambizioso e “compiuto”… Magarian usa la fiction per porre alcune delle domande più grandi e complesse sulla vita. Come si vive, con il passare del tempo, la caducità delle cose? I nostri desideri possono mai essere soddisfatti? Come si può vivere una vita completa e significativa? Come tutti i migliori scrittori e pensatori, Magarian sa che non si può dipingere un ritratto accurato del mondo senza riconoscere la sua assurdità essenziale e disperata…
- In un’Argentina distopica che richiama quella della dittatura degli anni Settanta, mucche e maiali sono ormai estinti e il governo organizza partite di caccia ai surubíes, sorta di pesci gatto tigrati del Rio della Plata. La contaminazione delle acque ha trasformato i surubíes in creature enormi: tra questi pare ne esista uno immenso, un vero e proprio mostro marino.
- In lingua italiana ci sono due espressioni simili e insieme diverse, ma entrambe orientate verso una medesima sfera di significato: “a occhio “ e “a orecchio”. Sono due modi di dire consolidati che, ciascuno a partire dal proprio orizzonte sensoriale, declinano una sorta di “sinestesia” concettuale e fraseologica che allude senza mezzi termini a un orizzonte di precarietà, di soggettività percettiva, di improvvisazione perfino.
- La pandemia ha sospeso la normalità della vita. La spettacolare fiera mondiale della società moderna ha lasciato il posto a un drastico confinamento. Come uno stordito coro tragico, l’umanità europea sembra ammettere che è il momento di trarre delle lezioni sul mondo in cui si rispecchiava. Ma a che profondità si è disposti a cercarle?
- Un ispettore del ministero della salute che monta su una misteriosa macchina bianca, una donna sola in balcone, una sposa che cammina incerta verso l’altare, una ragazza in minigonna che sogna un castello, una moglie che festeggia il suo anniversario di matrimonio, una sirena che torna a vivere nel suo acquario, una donna che sogna una barca che salpa verso un futuro che non l’attende. Sette personaggi, sette finestre vista mare dalle quali il lettore sbircia tra le mura domestiche di Cuba e tocca con mano la realtà della vita intima dell’isola e dei suoi abitanti.
- Uno scrittore transculturale è un neonomade, un poliglotta, un dispatriato, un instancabile viaggiatore. Si adatta ai vari ambienti culturali in cui scrive e che descrive, ed è così che fa cultura, che la reinventa per il nuovo secolo.
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- Lontano da ogni riva di Jean-Claude Izzo
- Badawi di Mohed Altrad
- La memoria del corpo di Marieke Lucas Rijneveld
- Cavallo, fiore, uccello di Kate Bernheimer
- Le macchinazioni di Baret Magarian
- Il gran surubì di Pedro Mairal
- Vivere a orecchio di Andrés Neuman
- Il gioco permanente con i limiti di Arpad Szakolczai
- Finestra vista mare di Ariel Fonseca Rivero
- Quintetto di Istanbul di Arianna Dagnino
Se si vuole cambiare uno o due titoli (max) scriverlo nelle note
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